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·25 novembre 2025

Diritti tv, le telco non investono: risolto il contratto con DAZN per il campionato belga

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Il contratto per i diritti televisivi tra DAZN e la Pro League giunge al termine in Belgio, e rischia di scatenare un vero e proprio terremoto per i club del campionato. Come riportato dal quotidiano belga Le Soir, dopo mesi di discussioni, rinegoziazioni e tentativi di raggiungere un accordo con gli operatori di telecomunicazioni e la Pro League, non è stato possibile trovare una soluzione. In conformità, dunque, con la legge belga, la risoluzione del contratto tra DAZN e la Pro League è ora obbligatoria.

Ma cosa è successo? Come si è arrivati a questa situazione? Secondo i termini del bando di gara per i diritti televisivi, in cui DAZN aveva impegnato 84,2 milioni di euro, il titolare dei diritti (DAZN stessa) era tenuto a garantire la distribuzione del campionato nazionale tramite almeno due operatori tradizionali.


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Su richiesta di DAZN, durante la procedura di gara era stato chiarito che gli eventuali contratti con questi operatori avrebbero dovuto portare a un progetto commercialmente sostenibile. Prima di presentare le sue offerte, DAZN aveva dichiarato in modo esplicito che la sostenibilità economica del progetto attraverso questi contratti di distribuzione fosse essenziale per diventare partner della Pro League.

Tuttavia, dopo una situazione di stallo durata mesi, non è stato possibile raggiungere alcun accordo con Proximus, Telenet o Orange, alcune delle telco operanti sul mercato belga. In assenza di partner televisivi e senza un nuovo accordo con la Pro League, le condizioni essenziali del contratto non sono state soddisfatte e la risoluzione è stata quindi inevitabile.

DAZN che opera in Belgio dal 2015 e che ha acquisito i diritti per la distribuzione delle partite della Pro League fino al 2030, aveva già espresso il suo disappunto attraverso le parole del CEO Massimo D’Amario. In un’intervista rilasciata a Het Laatste Nieuws, il dirigente della piattaforma OTT nel Paese non aveva usato mezzi termini: «Nonostante l’ultima proposta di DAZN, che compie passi significativi verso i distributori storici, nessuno di loro ha risposto in modo tale da offrire alcuna prospettiva di raggiungere un accordo».

Qualche mese fa, un accordo con Proximus (società di telecomunicazioni belga di cui il governo belga possiede il 50% delle azioni) sembrava realistico. Ma l’apparente slancio iniziale si è poi risolto in un nulla di fatto. Una situazione di stallo durata mesi che ha visto DAZN “supportata” dalla BCA (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato belga), che non ha mai rilevato che il prezzo richiesto alle telco fosse troppo alto.

Quello che sta emergendo sempre più, anche dopo il forfait di Canal+ in Francia per i diritti della Ligue 1, è che sempre di più le telco stanno orientando i loro investimenti verso i diritti sportivi internazionali (la Champions League in primis, come dimostrato anche dalle offerte recenti per il torneo fino al 2031), e hanno sempre meno budget per sostenere i campionati nazionali, che sembrano aver perso il loro smalto.

Canal+ già ad agosto 2024, attraverso il suo Presidente Maxime Saada, sottolineava infatti come la telco non avesse più i mezzi in Francia per intervenire sul dossier della Ligue1 dopo aver allocato le proprie risorse, che rimangono relativamente limitate, su altre competizioni, in particolare la Champions League.

DAZN ha proposto ora alla Pro League di lavorare insieme per trovare una soluzione per trasmettere le partite fino alla fine della stagione. La palla è ora nel campo della Pro League, che dovrà decidere se e come DAZN potrà contribuire a fornire agli appassionati di calcio le immagini delle gare per evitare di lasciare i tifosi a bocca asciutta.

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