Donadoni sicuro: «Atalanta Milan? Legato ad entrambi, ma penso che stasera la gara finirà in quella maniera» | OneFootball

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·28 ottobre 2025

Donadoni sicuro: «Atalanta Milan? Legato ad entrambi, ma penso che stasera la gara finirà in quella maniera»

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Roberto Donadoni, doppio ex di Atalanta-Milan, ha voluto analizzare nella maniera migliore quello che sarà il match di stasera

Roberto Donadoni, storica bandiera di Atalanta e Milan, analizza lo scontro diretto tra le sue ex squadre per la Gazzetta dello Sport. Per lui, è un tuffo nel passato: «Sono naturalmente legato a entrambi i club. L’Atalanta mi permise di diventare professionista, il Milan mi diede continuità ad alto livello e poi era la squadra per cui tifavo da bambino». Oggi, ammette, è una «partita di cartello», con i nerazzurri in Champions e il Milan alla ricerca di sé dopo il flop stagionale.

MILAN-PISA – «Un’occasione persa, senza se e senza ma. Il Milan aveva trovato subito il vantaggio, poi ha gestito male e si è fatto un po’ sorprendere dal Pisa, che invece ha messo in campo tutte le proprie forze».


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ROSSONERI STANCHI – «Non credo. Vero che le assenze hanno impedito rotazioni nelle ultime settimane, ma il Milan non ha le coppe e a mio avviso non può essere stanco a ottobre. Piuttosto, è mancata la prestazione: l’undici rossonero aveva un tasso qualitativo molto superiore agli avversari, ma non ha fatto pesare a dovere la differenza».

LEAO – «Quando si parla di Leao si rischia sempre di esagerare, in un senso o nell’altro. Contro Fiorentina e Pisa è stato determinante con tre gol, ma il dubbio è sempre quello: è stato continuo nelle partite? Intendo, nell’aiutare la squadra con e senza palla? Ecco, per me può fare molto di più. E quando lo farà, allora potremo parlare di un calciatore davvero fondamentale per Allegri e per il Milan».

GIMENEZ – «Se pensiamo che il Milan l’ha fortemente voluto e acquistato come bomber direi di sì. A livello realizzativo Gimenez non sta attraversando un momento felice, mi pare evidente. L’impegno non manca, ma se giochi con quella maglia è logico che la gente poi si aspetti di più da un centravanti».

COSA CONVINCE DEL MILAN DI OGGI – «Di sicuro che sia appunto “più squadra” rispetto alla scorsa stagione. E in questo credo sia stato fondamentale, oltre all’allenatore, l’arrivo di Modric».

L’ATALANTA IMBATTUTA – «Però pareggia troppo. Rispetto al passato sta segnando un po’ meno, anche se alla fine dei conti è sempre il quinto attacco della Serie A e in testa con il Napoli c’è la Roma che ha quattro gol realizzati in meno dei nerazzurri. Non dimentichiamo poi che anche Juric ha dovuto fare a meno di parecchi giocatori per infortuni vari in questo inizio di stagione».

CHI SARA’ DECISIVO OGGI – «Facile rispondere Lookman per la Dea o Leao per i rossoneri, ma credo che Atalanta-Milan non sarà una partita di singoli, quanto di collettivi. Io mi aspetto una gara vibrante, con occasioni e voglia di vincere da entrambe le parti. O almeno lo spero. Non di rado in Italia abbiamo visto incontri – anche e soprattutto di vertice – dove si pensava più a non perdere che a portare a casa i tre punti. L’ultimo Juventus-Milan è un esempio calzante».

L’ESONERO DI TUDOR – «Se guardiamo la classifica, possiamo notare che è molto corta. Dunque, non penso che Tudor sia stato allontanato per una mera questione di risultati. In fondo, la sua Juve è ad appena tre punti dall’Inter di Chivu, a sei dal Napoli di Conte capolista e campione in carica. Ci sono, però, segnali tali da poter convincere una società a prendere una decisione così drastica come l’esonero. Evidentemente, alla Juve hanno visto qualcosa che va oltre la sconfitta con il Como e con la Lazio».

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