Pagine Romaniste
·29 settembre 2025
Donny Huijsen: “Mourinho è stato fondamentale per la crescita di Dean alla Roma”

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·29 settembre 2025
Donny Huijsen, padre di Dean, ex difensore della Roma oggi al Real Madrid, ha raccontato a Tuttosport le tappe più delicate e decisive della carriera del figlio.
Cos’ha pensato quando la Juventus ha comunicato che Dean avrebbe dovuto fare le valigie?
“È stato un vero shock. Non ci potevamo credere, ci siamo rimasti di sasso. Male, troppo male. Un giorno nero. Bruttissimo. Un fulmine a ciel sereno. Ma perché? Ci chiedevamo senza poter comprendere i motivi della separazione forzata. Dean stava a meraviglia a Torino, parla benissimo italiano, era apprezzato e ben voluto da tutti. Dallo staff ai compagni di squadra, da tutto il mondo Juve fino al magazziniere. Giuntoli è stato categorico e Motta brutale quando gli hanno detto che non avrebbe più fatto parte del progetto e che doveva andarsene, che non aveva più il permesso di allenarsi con la prima squadra”.
Anche il passaggio al Bournemouth dev’esser stato brutale: da uno dei club comunque più famosi del mondo a uno che non ha mai partecipato a nessuna Coppa europea e non ha mai vinto un trofeo a livello di Premier League…
“Però partecipante al campionato più ricco e competitivo del mondo. Il migliore. Abbiamo intravisto l’opportunità della titolarità in Premier League con la possibilità, stimolante e avvincente, di affrontare attaccanti di valore assoluto a cominciare da Haaland, Salah e Isak. Inoltre il direttore del Bournemouth è il portoghese Tiago Pinto, ex Roma. Si profilava insomma un percorso di crescita significativo per Dean che in effetti ha poi disputato 32 partite con 3 gol e 2 assist in maglia “Cherry”. Più altre 3 gare in FA Cup per un totale di 2.800 minuti in campo. Prestazioni eccellenti che gli sono valse l’ingaggio da parte del club più celebre e vincente del pianeta terra. Lo volevano tante “big” del calcio europeo (Chelsea, Liverpool, Bayern, Borussia Dortmund, Arsenal, Tottenham, Newcastle United, ecc.) ma lui ha declinato garbatamente ogni offerta aspettando che arrivasse “quella” squadra, il “team” dei suoi sogni, il più grande e più affascinante: il Real Madrid”.
Ritiene sia stato decisivo il fatto che la vostra famiglia si sia trasferita da Amsterdam a Malaga quando Dean non aveva ancora 5 anni?
“Decisivo forse no, però rilevante sì. Lui ha così assimilato le caratteristiche del calcio olandese, lo stile offensivo dell’Ajax, e l’intensità del “fútbol” spagnolo. Dopodiché quando è passato alla Juve ha accorpato le peculiarità del calcio italiano: tattica e difesa. Un “mix” molto importante. È un ragazzo che sa ascoltare: ha appreso molto dagli insegnamenti di Mourinho suo mentore alla Roma. E adesso sta imparando tanto agli ordini di Xabi Alonso a Madrid”.
Com’è nata la scelta di affidarsi alla consulenza della Epic Sports Agency del rampante Ali Barat?
“Con la famiglia c’eravamo trasferiti a Casalpalocco, zona sud di Roma. Andavo a giocare a padel al Circolo dei Parioli ed è lì che l’ho conosciuto e che siamo diventati prima amici e poi… soci. Anche Ali s’è trasferito a vivere a Roma. È un agente in gamba, sta facendo molta strada. Peccato solo non lo sia altrettanto nel padel: giochiamo in coppia e non siamo ancora riusciti a vincere manco una partita…”.