Calcio e Finanza
·24 maggio 2025
Dopo il flop sportivo il Milan vede il rosso nel bilancio: Cardinale alla prova del mercato per non svalutare l’investimento

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·24 maggio 2025
La vittoria del campionato da parte del Napoli sull’Inter ha alleviato soltanto in parte le pene dei tifosi del Milan che non vedranno la propria squadra partecipare alle coppe europee nella prossima stagione. Un evento che non si verificava dal 2019/20 quando il club presieduto da Paolo Scaroni si accordò con l’UEFA per un anno di esclusione dalle coppe per le violazioni legate al Fair Play Finanziario. Sul campo invece l’ultima stagione negativa al punto tale da non entrare nelle coppe risale a quella 2015/16, quando la squadra allora allenata da Sinisa Mihajlovic (a cui nelle ultime cinque giornate subentrò Cristian Brocchi dopo l’esonero del tecnico serbo) terminò settima in campionato.
È evidente che un tale fallimento è scaturito da molti errori che nei mesi scorsi sono stati messi in evidenza dalla stampa sportiva e non solo. C’è chi sostiene che il declino sia partito dall’allontanamento dei responsabili dell’area tecnica di Paolo Maldini e Frederic Massara nel giugno 2023 o chi punta sulla scelta sbagliata sul tecnico di questa stagione:
Inoltre tra le cause più citate appaiono la mancanza di un nucleo italiani di giocatori o la mancanza di un direttore sportivo esperto che non solo possa guidare il mercato ma anche la gestione della squadra durante la stagione. Una mancanza quest’ultima che dovrebbe trovare una soluzione con la nomina dell’ex Lazio Igli Tare.
Quel che è certo è che, quale che siano le cause, il Milan quest’anno, pur disponendo del terzo monte ingaggi in Serie A,
Se vogliamo le uniche soddisfazioni di stagione sono state:
Al di là delle questioni tecniche, in questa sede però è più importante evidenziare come solo tre anni fa di questi tempi il Milan si era appena laureato Campione d’Italia ed era considerato il club simbolo di un nuovo modo di fare calcio in Italia: un modo che sapeva coniugare i successi sportivi (lo scudetto appunto) con la sostenibilità economica. Visto che il Milan di Elliott non solo era praticamente senza debiti ma il risanamento di bilancio aveva già iniziato a manifestare quei miglioramenti che porteranno poi agli utili delle stagioni 2022/23 e 2023/24 rispettivamente per 6,1 e 4,1 milioni di euro.
Tre anni dopo la situazione è diversa e, se del lato sportivo si è parlato sopra, anche su quello economico la situazione è peggiorata. Secondo le stime di Calcio e Finanza la stagione in corso dovrebbe vedere (al netto della finestra di mercato di giugno aperta appositamente in vista del Mondiale per Club che potrebbe aggiustare le cose in caso di qualche plusvalenza) un ritorno al rosso considerando il divario tra costi e ricavi che, al momento, si aggira intorno ai 25 milioni di euro. Nulla di trascendentale soprattutto se confrontato con bilanci molto più negativi di altre squadre, tuttavia non si può non registrare l’inversione di tendenza nei confronti delle ultime stagioni.
Soprattutto però sarà la stagione 2025/26 a partire sensibilmente a handicap sul lato economico visto che sempre secondo le stime di questa testata quest’anno la principale competizione europea ha portato al club quasi 60 milioni, ai quali si aggiungono tra i 19 e i 20 milioni netti di ricavi per le cinque gare casalinghe tra girone e playoff. Nella prossima stagione potrebbero dunque mancare circa 80 milioni di euro a causa dell’assenza dalla Champions. Se invece si considerano solamente i ricavi di partenza, si parla di circa 40 milioni di euro dalla UEFA, più i ricavi per le partite casalinghe del girone (poco più di 15 milioni circa secondo le stime).
Inoltre il Milan sarà escluso anche da Europa League e Conference League e non essere riusciti a qualificarsi neanche per le due competizioni minori, non consentirà ai rossoneri di mitigare l’assenza dal torneo principale. Accedere all’Europa League avrebbe portato in dote almeno 13 milioni di euro di partenza, ai quali aggiungere le quattro partite casalinghe del girone e con la possibilità di progredire nella competizione. E quindi raggiungere la finale può valere fino a 35 milioni di euro, a cui aggiungere (in caso di successo) il bonus per la vittoria e per la qualificazione alla Supercoppa europea. Discorso simile, seppur con cifre al ribasso, per la Conference League. Per esempio quest’anno il Chelsea finalista ha incassato oltre 20 milioni di euro, cifra che potrà arrotondare in caso di successo nella competizione. Anche in questo caso, andrebbero aggiunte le partite casalinghe del girone (tre e non quattro), per un tesoretto che avrebbe quantomeno attutito la dolorosa caduta dai piani alti del calcio europeo.
È logico quindi pensare che, a meno di un mercato estivo volto a portare al club un impatto a bilancio molto positivo (e quindi con sacrifici sul lato tecnico), difficilmente la stagione 2025/26 non si chiuderà con una perdita.
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