Inter News 24
·20 agosto 2025
Dzeko Inter, l’ex centravanti nerazzurro racconta Spalletti e il suo passato con Conte nel capoluogo lombardo

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·20 agosto 2025
L’attaccante della Fiorentina, Edin Dzeko, ha parlato al Corriere dello Sport, condividendo riflessioni sui suoi allenatori più influenti, tra cui due che hanno lasciato il segno anche all’Inter: Luciano Spalletti e Antonio Conte.
«Spalletti è uno dei migliori che ho avuto. Nei primi quattro, cinque mesi a Roma non giocavo tanto ed ero deluso… Spalletti è diverso dagli altri, ha un carattere particolare e va capito. Quando l’ho conosciuto meglio, le cose sono migliorate notevolmente. Lui sa entrare nella testa dei giocatori. Mi dispiace che non sia andato bene con la Nazionale, forse non era il lavoro suo. Spalletti deve stare in campo sempre, avere un contatto continuo con la squadra… Per gli attaccanti, poi, è il numero uno assoluto», ha spiegato Dzeko, sottolineando l’approccio motivazionale e l’attenzione ai dettagli dell’allenatore toscano.
Non sono mancati i ricordi legati al periodo nerazzurro con Simone Inzaghi e la gestione di Conte: «Inzaghi è una bravissima persona, fa star bene i ragazzi, lui dà grande libertà. Eravamo una squadra forte, io arrivai il secondo anno, ma nel primo lui proseguì il lavoro di Conte, non lo stravolse. I compagni mi dissero che Conte è un fenomeno, con lui sapevano sempre cosa fare e dove andare. Barella che partiva da 8 e s’abbassava a terzo dietro e tanto altro, erano movimenti codificati… Con Simone abbiamo alzato dei trofei, ed è stato bellissimo, ma anche vissuto un paio di giornate nere».
Le dichiarazioni di Dzeko offrono uno spaccato interessante sulla filosofia dei tecnici italiani e sul modo in cui le squadre vengono plasmate. Tra libertà creativa e rigore tattico, l’attaccante ha imparato a destreggiarsi tra approcci differenti, accumulando esperienza preziosa che ora mette a disposizione della Fiorentina.
Il racconto dell’ex centravanti nerazzurro conferma come l’Inter abbia beneficiato di tecnici di alto profilo, capaci di influenzare profondamente i giocatori sia dentro che fuori dal campo.