Éder: «All’epoca la Samp era in zona retrocessione, l’obiettivo la Serie A: fu la scelta migliore della mia vita» | OneFootball

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·14 novembre 2025

Éder: «All’epoca la Samp era in zona retrocessione, l’obiettivo la Serie A: fu la scelta migliore della mia vita»

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Éder, ex giocatore della Sampdoria, ha rilasciato un’intervista alquanto densa ai taccuini de La Rosea! Le parole sull’esperienza in blucerchiato

Éder, ex attaccante della Sampdoria, ha rilasciato un’intervista interessante per l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, rievocando i suoi giorni nel club blucerchiato! Il ragazzo brasiliano-italiano ha parlato con nostalgia del periodo trascorso a Genova, ricordando le emozioni vissute con la maglia del Doria, con cui ha collezionato importanti successi e ha mostrato il suo talento, diventando uno dei punti di riferimento offensivi della squadra.

L’intervista offre uno spunto interessante per i tifosi liguri, che non dimenticano il suo contributo cruciale! Alcune dichiarazioni le trovate di seguito:


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BENEDIZIONE – «La prima città italiana in cui ho giocato è stata Cascia, dove c’è Santa Rita. Credo alle coincidenze. Nel 2015 Don Nino scrisse una lettera alla Sampdoria dopo avermi visto segnare al debutto in Nazionale, contro la Bulgaria, e lo invitai a Genova. Nel 2018, il giorno dopo la vittoria contro la Lazio che ci garantì la Champions con l’Inter, volai da lui in Sardegna, a Buddusò. Il campo dell’oratorio è intitolato a me».

FRASE TATUATA – «“Non buttarti giù anche se c’è vento contrario”. Di Santa Paolina. A gennaio 2012 la Samp era quasi in zona retrocessione, ma Iachini, avuto a Brescia, disse che l’obiettivo era la Serie A. Fu la scelta migliore della mia vita».

TECNICO MIGLIORE AL FERRARIS – «Mihajlovic. Mi disse che parlavano tutti bene di me, ma che al tempo stesso ero discontinuo. “Devi essere consapevole delle tue qualità. Se vinciamo sarà merito tuo, se perdiamo sarà colpa tua!” Mi tirò fuori il carattere. Senza di lui non sarei andato in Nazionale».

CHIAMATA CONTE – «Prima di un Sampdoria-Cagliari, nel 2015, Sinisa mi disse che Antonio e il suo staff sarebbero venuti a vedermi. “Oh, non è che te la fai sotto e fai una partita di merda?”, chiese scherzando. Un paio di settimane dopo, prima dell’Inter, fui informato della convocazione. Segnai su punizione».

FUTURO – «Vorrei fare il direttore sportivo, ma per ora mi godo la famiglia. Mi sarebbe piaciuto tornare alla Sampdoria per chiudere lì. Ogni tanto rivedo i gol che ho fatto in quel periodo: che tempi…».

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