Juventusnews24
·25 ottobre 2025
Esonero Tudor, il tecnico commenta così lo scenario sul suo futuro: «Resto lucido anche nelle difficoltà, questi pensieri…». Cosa ha detto

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Una panchina che scotta, una fiducia a tempo e un futuro appeso ai risultati delle prossime partite. Ma Igor Tudor non si lascia scalfire dalle pressioni esterne. Alla vigilia della delicatissima trasferta contro la Lazio, il tecnico della Juventus ha risposto con fermezza e serenità alle domande sul suo possibile esonero, mostrando una lucidità invidiabile nonostante il momento difficile. Per lui, la paura non esiste, conta solo il lavoro quotidiano.
Di fronte a una domanda diretta sulla possibilità di essere esonerato, l’allenatore croato ha liquidato l’argomento con un’alzata di spalle, ribadendo la sua filosofia: le analisi si fanno alla fine, ora conta solo il campo. Ha poi quantificato il suo livello di preoccupazione per la panchina, dando una risposta che la dice lunga sulla sua forza mentale e sulla sua convinzione nel proprio lavoro.
HA PAURA DI ESSERE ESONERATO – «Le tue domande mi vogliono bene… L’importanza di questa domanda è 0 al momento. Le analisi si fanno dopo, quando si finisce. L’analisi si fa all’inizio e poi si entra nel mondo delle partite. Con sincerità, questa paura e questi pensieri da 0 a 10 li ho 0. Io me la godo, lucido, anche nella difficoltà, sapendo tutto quello che c’è attorno a me. Quando ti è chiaro tutto hai questa forza che in altri momenti non avresti. Provo a mettere sempre in bilico me stesso, come motivare meglio i miei giocatori, come trovare soluzioni. Io passo 24 ore al giorno così, il futuro tranne cosa succede domani ci penso 0».
La risposta di Tudor è un manifesto della sua mentalità: nessuna paura, nessun pensiero rivolto al futuro, ma una concentrazione totale sul presente, sul lavoro quotidiano per migliorare la squadra. «Questa paura e questi pensieri da 0 a 10 li ho 0», è la frase chiave, un messaggio forte e chiaro all’ambiente. Il tecnico non si sente affatto sulla graticola, ma anzi vive questo momento di difficoltà con lucidità e determinazione. «Io me la godo», aggiunge, sottolineando quasi il piacere della sfida, la voglia di dimostrare il proprio valore proprio quando le cose si fanno difficili.
Tudor spiega che la sua forza deriva dalla chiarezza, dalla consapevolezza di «tutto quello che c’è attorno» a lui, probabilmente un riferimento alla fiducia (seppur a tempo) che continua a ricevere dalla società. Questa chiarezza gli permette di concentrarsi unicamente sul suo lavoro: «Provo a mettere sempre in bilico me stesso, come motivare meglio i miei giocatori, come trovare soluzioni». Un’autocritica costante, una ricerca spasmodica di miglioramenti, un impegno totale («passo 24 ore al giorno così») volto solo ad aiutare la squadra.
Il futuro, per lui, non esiste, se non quello immediato: «il futuro tranne cosa succede domani ci penso 0». Una chiusura netta a ogni speculazione, un modo per dire che la sua testa è solo ed esclusivamente sulla partita contro la Lazio, una sfida da vincere a ogni costo per invertire la rotta. Tudor si mostra sereno, sicuro di sé e concentrato sul presente. La pressione esterna non lo scalfisce: la sua unica preoccupazione è trovare la chiave per far tornare a vincere la Vecchia Signora. La risposta, come sempre, arriverà dal campo. Ma l’atteggiamento del tecnico è quello giusto per affrontare la tempesta.
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