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·12 settembre 2025
Euro ’76, la Uefa riconosce il titolo anche alla Slovacchia: l’Europeo vinto dalla Cecoslovacchia diventa “condiviso”

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·12 settembre 2025
A distanza di quasi mezzo secolo, la storia dell’Europeo 1976 si riscrive. La Uefa ha deciso di aggiornare ufficialmente il proprio albo d’oro, riconoscendo la vittoria non solo alla Cecoslovacchia – Paese che nel 1993 si è diviso tra Repubblica Ceca e Slovacchia – ma anche a quest’ultima, che da oggi può considerarsi campione d’Europa a tutti gli effetti.
Il trionfo della Cecoslovacchia a Belgrado resta scolpito nella memoria collettiva grazie al rigore “a cucchiaio” di Antonín Panenka contro la Germania Ovest, un gesto tecnico destinato a entrare nella storia del calcio mondiale. Da allora, il trofeo europeo è sempre stato esposto a Praga come patrimonio della Repubblica Ceca.
Eppure, già dal 1993 Bratislava aveva iniziato a rivendicare il riconoscimento di quella vittoria, forte di un dato significativo: in quella finale ben 7 titolari provenivano dall’attuale Slovacchia. Dopo anni di attesa, l’Uefa ha accolto la richiesta, stabilendo che il titolo del 1976 appartenga a entrambe le federazioni.
Il contesto di quell’Europeo
L’Europeo degli anni ’70 era molto diverso da quello attuale. La fase finale era un quadrangolare ospitato in Jugoslavia. La Cecoslovacchia superò l’Olanda in semifinale con un sorprendente 3-1, prima di battere in finale la Germania Ovest, campione del mondo in carica.
Il successo arrivò ai rigori, dopo una partita combattuta e spettacolare. Il cucchiaio di Panenka non fu solo la conclusione perfetta di quel torneo, ma anche l’invenzione di un gesto che avrebbe cambiato per sempre il modo di intendere i calci di rigore.
Bratislava festeggia
La decisione della Uefa arriva in un momento particolare per la Slovacchia, reduce da una storica vittoria sulla Germania nelle qualificazioni mondiali. A guidare la festa nello spogliatoio è stato Marek Hamsik, simbolo calcistico del Paese e leggenda del Napoli.
Ora la Slovacchia entra ufficialmente nell’albo d’oro degli Europei con un titolo condiviso, raggiungendo nazionali come Olanda, Grecia, Danimarca, Unione Sovietica e Portogallo. Per Bratislava è la consacrazione di una lunga battaglia storica e identitaria.
Meglio tardi che mai
L’Europeo del 1976 resterà per sempre quello del rigore di Panenka. Ma da oggi sarà ricordato anche come il torneo che, quasi cinquant’anni dopo, ha unito due nazioni in una memoria comune, dividendo un titolo che appartiene di diritto a entrambe.
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