Calcio e Finanza
·18 settembre 2025
Exor, le stime degli analisti: potenza di fuoco teorica per oltre 5 miliardi

In partnership with
Yahoo sportsCalcio e Finanza
·18 settembre 2025
Nella giornata di ieri Exor, la holding degli Agnelli-Elkann azionista di maggioranza tra le altre di Juventus e Ferrari, ha comunicato i risultati economico-finanziari del primo semestre 2025, chiuso con una perdita di 642 milioni mentre il Net Asset Value (NAV) è diminuito del 4,9%, pari a 1,9 miliardi di euro, a quota 36 miliardi di euro.
In base a questi risultati, gli analisti di Equita hanno sottolineato in particolare come lo sconto sul NAV resti intorno al 50%. In particolare, poi, l’attenzione è stata posta sui possibili nuovi investimenti, dove tuttavia non è emerso “nessun indizio sui ticket ritenuti ideali pari al 5% del GAV (circa 2 miliardi di euro) come indicato dopo il collocamento della partecipazione di Ferrari”, mentre per quanto riguarda il focus settoriale dovrebbe restare quello legato a “healthcare (che percepiamo essere prioritario), lusso (dove hanno ammesso sia più difficile trovare opzioni) e tech”.
Una operazione per cui non manca la cosiddetta “potenza di fuoco”, che secondo gli analisi sarebbe pari a circa 5 miliardi di euro dopo la cessione di Iveco. “Con la cessione di Iveco entro il 1H26 (1,3 miliardi) stimiamo un firepower teorico anche superiore a 5 miliardi tenendo conto del cap indicato dal management di 15% per essere più disciplinati/prudenti”.
Gli analisti, continuando nell’analisi, sottolineano come il debito netto si sia attestato a 2,1 miliardi di euro, in gran parte per effetto del placement del 3% di Ferrari, che ha portato in cassa quasi 3 miliardi. Migliora sensibilmente anche il Loan-to-Value (LTV), sceso al 5,5% dal 9,8% di fine 2024 e atteso al 2% con la prevista cessione di Iveco entro la prima metà del 2026.
Sul fronte degli asset non quotati, il fair value è salito di circa il 2%, pari al 24% del NAV, con un incremento assoluto di 57 milioni, trainato dall’aumento delle valutazioni (soprattutto di Institut Mérieux) e dai dividendi incassati. Prosegue inoltre la strategia di rafforzamento nella quota in Philips, salita al 19%, molto vicina all’obiettivo del 20%.
Il valore degli asset gestiti da Lingotto è cresciuto del 17% a 3,19 miliardi, con un impatto positivo di circa l’1% sul NAV complessivo. A livello di performance, nel primo semestre il NAV di Exor ha sovraperformato il benchmark MSCI World del 5%, anche grazie al buyback da 1 miliardo.
Infine, la holding ha registrato una perdita netta di 624 milioni nel primo semestre 2025: un dato non particolarmente significativo, in quanto legato principalmente alla variazione del fair value degli asset nella nuova reportistica come Investment Entity secondo l’IFRS 10.