Juventusnews24
·19 ottobre 2025
Fabregas a DAZN: «Sono orgoglioso, oggi con la Juve abbiamo dimostrato una cosa. Nico Paz? È un campione, può arrivare dove vuole»

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Una vittoria storica, un 2-0 che stende la Juventus e proietta il Como sotto i riflettori di tutta Europa. Al termine dell’impresa compiuta dai suoi ragazzi, l’allenatore Cesc Fabregas si è presentato ai microfoni di DAZN per analizzare una partita perfetta, in cui i lariani hanno unito qualità, organizzazione e una mentalità da grande squadra.
L’ex centrocampista spagnolo ha prima di tutto elogiato lo spirito del gruppo, la capacità di soffrire e di lottare insieme, considerandola la vera chiave del successo contro un avversario così blasonato. Ha sottolineato come la squadra abbia dimostrato ancora una volta di essere una famiglia unita, capace di esaltarsi grazie anche alla spinta dei propri tifosi.
LA FORZA DEL GRUPPO – «L’idea non cambia, poi dipende anche dalle altre squadre. Oggi sono orgoglioso, abbiamo parlato dell’essere vincenti e odiare la sconfitta lottando l’uno con l’altro per essere una famiglia. Lo abbiamo dimostrato ancora una volta, ritrovando anche i nostri tifosi che ci spingono: quando siamo uniti, con questa mentalità, siamo forti».
Fabregas ha poi voluto dedicare un pensiero speciale ad Alvaro Morata. L’ex attaccante bianconero non ha segnato, ma la sua prestazione è stata fondamentale per la squadra, un lavoro oscuro che il tecnico ha voluto sottolineare, criticando chi giudica le punte solo dai gol.
ELOGI PER MORATA – «Alvaro ha fatto la partita perfetta per quello che io volevo da lui, sfortunatamente l’attaccante viene giudicato solo per il gol ma non per me. Oggi ha dimostrato perché è qua, la squadra ha giocato in maniera solidale contro la Juve che tra tre giorni va a giocare a Madrid col Real. Per questo do tanto valore a questa vittoria, tatticamente abbiamo preparato una grande partita».
Il tecnico ha poi svelato come il gol del vantaggio, arrivato da calcio d’angolo, non sia stato casuale, ma frutto di un lavoro specifico svolto in allenamento.
PALLE INATTIVE DECISIVE – «Analizziamo tutte le partite, lavoriamo molto sulle palle inattive perché ti possono far vincere e siamo stati bravi».
Una battuta anche sul rientro anticipato di Assane Diao, subentrato nel finale nonostante fosse reduce da un lungo infortunio. Una scelta dettata dall’emergenza.
IL RIENTRO DI DIAO – «E’ stata una scelta forzata, non si è mai allenato con la squadra, è mancato sei mesi e potete capire l’importanza di questo giocatore. Inizierà ad allenarsi martedì e piano piano proveremo a farlo rientrare quando sarà pronto».
Infine, Fabregas ha raccontato l’emozione per la visita a sorpresa del suo mentore, Arsène Wenger, presente allo stadio. Un incontro che gli ha dato lo spunto per tessere le lodi del match-winner, Nico Paz, definito un potenziale campione.
WENGER E NICO PAZ – «E’ venuto un’ora prima della gara nel mio ufficio con Henry, lo ringrazio perché a 16 anni ha creduto in me come io credo in Nico Paz, che è un campione. Sono molto fiducioso sul suo futuro, perché capisco quando un giocatore ha la testa per diventare un top, se continua così può arrivare dove vuole».
Le parole di Fabregas sono la fotografia di una squadra che cresce a vista d’occhio, che unisce al talento dei singoli un’organizzazione e una mentalità vincente. La vittoria contro la Juventus non è un caso, ma il frutto di un lavoro profondo che sta portando il Como a sognare in grande.
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