Falli di mano e proteste: Rocchi svela le novità arbitrali della Serie A 2024/25 | OneFootball

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·28 agosto 2024

Falli di mano e proteste: Rocchi svela le novità arbitrali della Serie A 2024/25

Immagine dell'articolo:Falli di mano e proteste: Rocchi svela le novità arbitrali della Serie A 2024/25

Nella tavola rotonda organizzata allo Sheraton Hotel Milano di San Siro, la sede degli ultimi tre giorni del calciomercato estivo 2024/25, il designatore arbitrale Gianluca Rocchi ha voluto raccontare e spiegare le linee guida e le novità regolamentari della nuova stagione calcistica. «Vogliamo che gli arbitri decidano in campo senza la tecnologia. Per mille motivi è questa la strada più importante ma soprattutto nel discorso tempo effettivo e tempo perso», ha esordito Rocchi.

Il designatore si è soffermato anche sul tempo effettivo: «Le prime due giornate sono andate male nel discorso del tempo effettivo. Stiamo dando anche recuperi molto ampi, si è arrivati addirittura a 13 minuti, ma in termini di tempo effettivo non ha avuto impatto. La seconda giornata è andata molto meglio e ci sono stati esempi come Verona-Juventus in cui con soli 7 minuti di recupero c’è stato un dato altissimo di minuti effettivi».


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Un altro dettaglio riguarda la rapidità degli interventi VAR: «Ho chiesto di ridurre il più possibile i tempi “morti” agli arbitri e anche la revisione ne è un esempio. Non vedrete più un arbitro che cammina per la On Field Review perché credo che chi ci guarda non può e non vuole aspettare, e quindi anche noi arbitri dobbiamo arrivare al monitor nel più breve tempo possibile».

Sulle proteste in campo, la linea sarà molto simile a quella «della UEFA. Noi cerchiamo di arbitrare con la stessa filosofia che le nostre squadre troveranno poi in Europa. Seguendo quanto emerso dall’Europeo abbiamo scelto di dare un ruolo davvero fondamentale al capitano che deve essere un confronto diretto e obbligato con lui. Un singolo invece di 10. Se ci sono capannelli di più giocatori che protestano deve prendere un provvedimento nei loro confronti. Si chiede alle società di non arrivare a questo punto, ma se succede si deve intervenire».

Capitolo falli di mano: «Stiamo cercando di incasellare quante più casistiche in un ambito di oggettività per scavallare il rischio di soggettività. La volontarietà di un fallo di mano non è più punibile, esiste solo in un caso, ed è quello in cui si impedisce una rete. Il braccio di appoggio non è mai punibile con un rigore su una scivolata. Senza l’appoggio si può concedere se si aumenta il volume».

E ancora, «su rimpallo, con giocatore girato che non guarda, non è mai rigore. Se viene dato in campo il VAR lo toglie. L’auto-giocata è codificata e non può essere punita come il rigore». In chiusura, una battuta proprio sul VAR: «Oggi abbiamo una fortuna immensa che il VAR può intervenire, ma la correzione ti toglie autorevolezza. Gli arbitri più bravi sono quelli che riprendono in mano la partita dopo una correzione o un errore. Una volta potevi finire la partita pensando “speriamo di averla fatta franca”, oggi non è più così».

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