PianetaSerieB
·17 gennaio 2025
In partnership with
Yahoo sportsPianetaSerieB
·17 gennaio 2025
Giocatore con oramai più di quattrocento partite in carriera, Stefano Moreo ha uno status da mettere nel calderone delle opinioni sul suo conto. Di queste – sommando regular season, playoff e playout, ben 254 sono state giocate in Serie B. Un bigliettino da visita notevole, che ad ogni modo non ha rallentato il percorso di crescita e ampliamento del bagaglio tecnico-tattico di questo calciatore.
Analizzando le varie tappe della lunga e importante carriera del classe ’93, chi scrive ha costantemente percepito una netta propensione a smussare i propri angoli e a interpretare i compiti in campo nelle più variegate e differenti maniere. Pur restituendo l’apparente idea di sapersi destreggiare soprattutto da prima punta, Moreo è in realtà un giocatore dai confini molto più ampi, duttile sia in termini di posizione che di interpretazione.
Un tratto, questo, che probabilmente aveva toccato il proprio apice nell’esperienza in quel di Empoli con Alessio Dionisi in panchina nella stagione 20/21, quando l’attuale tecnico del Palermo comprese e massimizzò le potenzialità del ragazzo, liberandolo dalla costante attesa in area di rigore e consentendogli maggiore dinamismo e ricerca di associazioni qualitative con i compagni. Un tratto poi non troppo esplorato nelle successive tappe del calciatore, fino al nuovo incontro con Filippo Inzaghi, con cui aveva già condiviso la fruttuosa esperienza in quel di Venezia tra il 2016 e il 2018, oltre all’annata 21-22 in quel di Brescia.
Superpippo, tra le tante menzioni che ha meritatamente ricevuto, ha consegnato a Moreo un abito assolutamente congeniale: nel 3-4-2-1 del Pisa, è suo il compito di disordinare le uscite avversarie stazionando tra le linee, ricercando dunque gli spazi liberi sulla trequarti e favorendo la ricezione di passaggi attraverso linee pulite, così da poter puntare la porta e/o rifinire. Non è un caso, come apprendiamo da fbref.com, che sia proprio lui il calciatore della squadra con più conduzioni progressive verso la porta avversaria.
Prestazioni positive, convincenti, in linea con le notevoli possibilità presenti nel bagaglio di un calciatore diventato perno tecnico-tattico di una delle squadre più vive della cadetteria. L’ennesimo e legittimo elogio a un percorso, quello intrapreso dai toscani e affidato alla sapienza di Filippo Inzaghi, che continua a disseminare cose positive.