Fedele al Calcio – Questo Frosinone è la rivincita di Alvini: ora bisogna continuare a disseminare bellezza | OneFootball

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·3 ottobre 2025

Fedele al Calcio – Questo Frosinone è la rivincita di Alvini: ora bisogna continuare a disseminare bellezza

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Non è stata rigogliosa l’ultima fase di carriera di Massimiliano Alvini. Cremona, La Spezia e Cosenza sono state esperienze intense, prestigiose ma, al contempo, complicate da gestire per variegate motivazioni, che non staremo qui a ricapitolare. Il calcio è distratto, dimentica rapidamente, sostituisce alla velocità della luce e, con la stessa immediatezza con la quale contrassegna in positivo, diluisce in un passato che appare rapidamente remoto quanto di buono si è costruito.


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Le altezze sono magnifiche, offrono panorami irripetibili, ma sono anche pericolose, perché bisogna saper gestire le cadute. Il paracadute di Massimiliano Alvini è stato stressato dagli eventi, ma non è mai venuto meno. L’allenatore ha trovato le risposte per andare avanti nella sua storia, che è sempre stata caratterizzata da professionalità, competenza, attenzione al valore umano e una debordante passione. È in questo pentagramma che il tecnico toscano ha ricercato la melodia per continuare a suonare e, a quanto pare, l’orchestra assemblata è quella giusta, perché questo Frosinone suona dolci melodie.

Primo in classifica (a pari punti con l’ottimo Modena), imbattuto, sorretto da eccellenti dati: dopo 6 giornate, sarebbe ingeneroso diffondere altro al di là degli elogi. Pur senza beneficiare della visibilità data ad altre realtà probabilmente più accreditate – nomi alla mano – i Ciociari hanno dimostrato di poter danzare nei più aristocratici teatri della cadetteria. Lì dove non arrivano i curricula, la compagine giallazzurra sta portando il Gioco, vero fil rouge che assembla, compatta, fortifica e rende superiori alla sommatoria delle parti.

Il Frosinone di Massimiliano Alvini – supportato da uno staff che lo supporta e lo segue – è una squadra coraggiosa, aggressiva, verticale e impetuosa. Il ritmo è una delle coccarde al petto dei calciatori, ma non è l’unica, perché – a titolo di ulteriore esempio – è doveroso dover citare la capacità finora notevole di saper convertire i momenti positivi in fatturato: tre gol in quattordici minuti in quel di Mantova, altrettanti in dirittura 10′ nell’ultimo match contro il Cesena.

Un cinismo che è affiancato da grande qualità nelle giocate, dote che ha trovato terreno fertile nelle caratteristiche dei giocatori, con particolare riferimento a interpreti come Ghedjemis e Kvernadze, spesso stimolati nella ricerca dell’uno contro uno (il francese classe 2002, in particolar modo, è stato a tratti dirompente). Kone sta costruendo la propria miglior versione, Calò è notevolmente adatto a cosa Alvini cerca in un direttore d’orchestra in mediana, Raimondo può finalmente diventare l’attaccante sbocciato in quel di Terni.

Un elenco che potrebbe essere rimpolpato, ma che certifica come la chimica instauratasi sia già notevole. L’obiettivo, dopo un encomio così robusto e compatto, dovrà essere la continuità. Il solco battuto è quello della famelica bellezza, ed è su questa via che una bellissima storia dovrà fiorire: quella con protagonista il Frosinone, alla ricerca di un sogno, guidato da un allenatore, Massimiliano Alvini, alla ricerca di una signorile rivincita.

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