Calcio e Finanza
·10 dicembre 2025
Ferraris, a gennaio il responso sulla proposta di restyling di Genoa e Samp

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·10 dicembre 2025

La proposta di ristrutturazione dello stadio Luigi Ferraris, portata avanti da Genoa e Sampdoria, sarà valutata dalla amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Silvia Salis (indipendente di centro-sinistra), nel mese di gennaio, quando sarà giudicato l’eventuale interesse pubblico.
Come riporta l’edizione odierna de Il Secolo XIX, nella giornata di ieri si è svolta una commissione sul bilancio comunale di previsione relativa agli impianti ed eventi sportivi, a cui ha partecipato anche la sindaca Salis che, com’è noto, ha mantenuto per sé la delega allo Sport. E lo stadio Ferraris è uno dei punti chiave.
Proprio in questa ottica si è iniziato a discutere e analizzare la proposta portata avanti da Genoa e Sampdoria per il restyling dell’impianto, che comunque rimarrebbe di proprietà pubblica, come ribadito numerose volte dalla sindaca. Ma non mancano anche i dubbi, sollevati dai consiglieri già nella commissione andata in scena ieri. Dubbi – in relazione alla posizione economica del Genoa, ma soprattutto della Sampdoria – di cui ha parlato anche Calcio e Finanza in un recente editoriale.
«Su questo progetto è in corso la conferenza dei servizi istruttoria, che si dovrà concludere entro gennaio, e nel corso della quale valuteremo se la proposta presentata dalle società è o meno d’interesse pubblico – ha spiegato Salis –. Sappiamo che ci sono incognite e che i requisiti richiesti agli impianti per ospitare eventi internazionali sono sempre più stringenti, ma noi vogliamo andare avanti con un progetto che veda protagoniste i due club e nel quale il controllo finale sia del Comune».
La sindaca ha sfruttato l’occasione anche per rispondere al capogruppo di Vince Genova, Pietro Piciocchi, che aveva chiesto conto dei 26,2 milioni di euro chiesti dalle società al Comune per realizzare l’operazione: «Negli uffici ho trovato una proposta di acquisto dello stadio, da parte di un’impresa di costruzione, in cui l’offerta economica era inferiore agli oneri di urbanizzazione che venivano chiesti al Comune». Un chiaro riferimento alla proposta avanzata, nel periodo di attività della scorsa amministrazione, dal gruppo CDS Holding.
«Gli oneri di urbanizzazione riguardavano aree intorno allo stadio, qui, invece, si chiede un contributo per la riqualificazione dell’impianto. Io vi sconsiglio di riporre troppa fiducia nelle due società», la controreplica di Piciocchi. Sia l’ex vicesindaco che la capogruppo di FdI, Alessandra Bianchi, hanno anche imputato alla giunta Salis una sostanziale retromarcia rispetto alla volontà dichiarata di non vendere lo stadio, osservando che «l’acquisizione del diritto di superficie per 99 anni, proposta da Genoa e Sampdoria, è di fatto una proprietà». «Il diritto di superficie non è la proprietà e comunque la durata e tutte le altre condizioni i saranno valutate nella conferenza di servizi preliminare in corso», ha sottolineato il vicesindaco Alessandro Terrile.









































