Fiorentina Juve, Tuttosport svela il retroscena: «Dopo la partita è successo questo nello spogliatoio dei bianconeri». La rivelazione | OneFootball

Fiorentina Juve, nessun discorso dopo il pari: Spalletti e i senatori zitti, bastano gli sguardi per capire che o si svolta adesso o la stagione finisce

Il pareggio per 1-1 rimediato al ‘Franchi’ ha lasciato scorie evidenti nell’ambiente bianconero. La Juventus, reduce da una prestazione dai due volti contro la Fiorentina (buona nel primo tempo, calata nella ripresa dopo il pari di Mandragora), si trova ora a dover gestire un momento psicologico estremamente delicato. Secondo un interessante retroscena svelato da Tuttosport, quanto accaduto nel post-partita all’interno degli spogliatoi racconta molto più di mille parole sullo stato d’animo della squadra.

Nella pancia dello stadio toscano, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare in momenti di difficoltà, non ci sono stati discorsi motivazionali. Né l’allenatore Luciano Spalletti, solitamente vulcanico e pronto a scuotere i suoi, né i senatori del gruppo hanno preso la parola per arringare la squadra o cercare colpevoli. La scelta è stata quella di un approccio diametralmente opposto: il silenzio.

Il quotidiano torinese descrive un’atmosfera pesante ma consapevole: si è stati a lungo in silenzio, un’assenza di rumore che però ha fatto molto chiasso nelle teste dei giocatori. Non servivano urla o incitamenti retorici, perché in quel frangente sono bastati gli sguardi. Occhiate che i calciatori si sono scambiati tra loro e con lo staff tecnico, sufficienti per trasmettere un messaggio collettivo inequivocabile e condiviso da tutti i presenti.

Fiorentina Juve, la consapevolezza del gruppo: è il momento della verità

Quel silenzio “assordante” nasce da una presa di coscienza lucida e spietata. La Juventus sa perfettamente di essere arrivata a un punto di non ritorno della sua annata. La classifica piange (sesto posto, -4 dalla vetta), e i continui pareggi stanno zavorrando le ambizioni di Scudetto.

Il messaggio passato attraverso quegli sguardi è che la squadra si trova esattamente davanti a un bivio: o si cambia direzione immediatamente, iniziando a vincere con continuità e cattiveria, o ci si spegne, scivolando nell’anonimato di una stagione di transizione. Non c’è più tempo per gli esperimenti o per le attese: la reazione deve arrivare subito, già dalla trasferta di Champions League contro il Bodo Glimt. Il silenzio del ‘Franchi’ deve trasformarsi nell’urlo di vittoria in Norvegia, altrimenti il rischio di compromettere gli obiettivi stagionali diventerà una certezza.