Calcionews24
·23 novembre 2025
Fiorentina Juve un 1-1 che pesa: perché la Fiorentina oggi ha guadagnato un punto e non ne ha persi due

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·23 novembre 2025

Un pareggio che sembra poco, ma vale tanto
Sulla carta l’1-1 poteva essere letto come un’altra occasione mancata.In realtà, per quello che si è visto in campo, è esattamente il contrario: la Fiorentina oggi ha preso un punto, non ne ha persi due.
Lo dice il campo, lo dice il ritmo della gara e lo dicono i numeri.
La Fiorentina veniva da 11 partite senza vittorie: cinque pareggi e sei sconfitte, una striscia che nella storia recente salva quasi nessuno. L’ultima squadra rimasta senza successi dopo 11 giornate e poi salva è stata la Reggina del 2007/08; nell’era dei tre punti addirittura solo il Cagliari 2005/06 riuscì a farcela senza vincere nelle prime 12.Eppure, contro una Juventus più solida e più continua, i viola oggi non sono crollati. Hanno sofferto, hanno sbagliato, ma non si sono arresi. E questo, per una squadra in questa situazione, pesa più del semplice numero in classifica.
Il primo tempo e la condanna dei numeri
C’è una statistica che racconta da sola la cattiveria offensiva della Fiorentina nel primo tempo: nessuna squadra ha segnato meno gol dei viola nella prima frazione in questo campionato (solo tre).E oggi si è visto di nuovo.
Nei primi 45 minuti la Fiorentina crea a strappi, sbaglia tanto, si affida a Kean più che al gioco.Ed è palese come la squadra tenda a “rompersi” quando prova a salire: poche connessioni centrali, tante verticalizzazioni improvvise e un baricentro ballerino.E proprio nel momento in cui sembra poter arrivare all’intervallo viva, arriva la consueta beffa: il gol di Kostić al 45’+5.
È un copione noto: la Fiorentina soffre i finali di tempo, mentre la Juventus vive proprio di questi episodi.Non è un caso: tra Juve e Inter, i bianconeri sono una delle due squadre ad aver segnato più gol negli ultimi 15 minuti (ben cinque).È una statistica che parla di abitudine, lucidità, esperienza.Tutte cose che la Fiorentina oggi non ha.
La scossa di Mandragora e un secondo tempo di cuore
La ripresa però cambia tutto.Entra Fortini, la squadra alza il baricentro e si vede immediatamente che la partita si può riprendere.Quando Mandragora scarica quel sinistro potentissimo da lontano, non è solo il gol del pareggio: è il simbolo della Fiorentina che rifiuta il destino.
Nel secondo tempo la supremazia territoriale diventa viola, i recuperi si alzano, la squadra viene a giocare molto più nella metà campo della Juve.
È una Fiorentina imperfetta ma viva, una squadra che non si spegne.
Una Juventus ordinata ma senza il colpo del KO
La Juventus resta più pericolosa nelle ripartenze, come mostrano i dati sulle conclusioni dopo recupero offensivo: 18 tiri generati da palla rubata alta, seconda in Serie A dietro solo all’Inter.
Ma c’è un dettaglio sorprendente: non ha ancora segnato una sola volta da queste situazioni.
È un dato che racconta una Juve solida, ma non letale.E oggi lo si è visto: tante fiammate, qualche dribbling di Yildiz, l’occasione di McKennie, ma nessun colpo che potesse davvero chiudere la partita dopo l’1-1.
La Fiorentina, invece, paradossalmente è molto più cinica: ha segnato un gol da appena nove tiri nati da recupero offensivo, la metà di quelli della Juve.Meno costruzione, più concretezza quando serve.
Gli ultimi 20 minuti: paura, confusione, orgoglio
Dal 70’ in poi il match diventa una sfida di nervi.Tanti cambi, tanti errori, ripartenze sporche, strappi improvvisi.Le squadre sembrano voler vincere, ma non voler perdere più ancora.
Conceição entra benissimo e crea l’occasione per McKennie; Fortini dà coraggio alla Fiorentina; Kean lotta come un ossesso su ogni pallone.Ma la verità è che nessuno dei due allenatori riesce davvero a cambiare l’inerzia della gara.
E negli ultimi minuti, la timeline dei tiri in porta è vuota: nessuna delle due riesce più a tirare.È un finale più di paura che di ambizione.
Il significato dell’1-1
La Fiorentina è ultima, fragile, nervosa.Ma oggi non si è sciolta.Anzi: ha reagito dopo un gol nel momento peggiore, ha giocato un buon secondo tempo e soprattutto ha mostrato personalità.
Per questo il punto di oggi è un punto guadagnato.Contro una Juventus che negli ultimi quarti d’ora solitamente punisce, contro una squadra più esperta e più solida, i viola portano via un risultato che, per la stagione che stanno vivendo, è ossigeno.
La Juventus invece resta sé stessa: ordinata, pratica, più attenta a non perdere che a vincere.Una squadra che ha i numeri delle grandi… ma non sempre il coraggio delle grandi.
Il verdetto
È un pareggio giusto, ma soprattutto è un pareggio che parla.La Fiorentina è ancora lontana dalla guarigione, ma non è morta.La Juventus resta più struttura che entusiasmo.
E l’1-1, oggi, è una sentenza equilibrata:giusta nelle forme, intelligente nei contenuti, preziosa per i viola.
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