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·7 dicembre 2025

Fiorentina nella tempesta: esplode il caso rigore tra Vanoli, Gudmundsson e Kean

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La crisi viola non accenna a placarsi. Alla pesante sconfitta contro il Sassuolo si sono aggiunte tensioni interne, dichiarazioni infuocate e risposte social che hanno acceso ulteriormente un ambiente già esasperato. Il caso del rigore battuto da Mandragora ha fatto emergere crepe profonde nello spogliatoio e nel rapporto tra tecnico e giocatori, in un momento in cui la Fiorentina ha disperatamente bisogno di ritrovare compattezza e risultati.

Fiorentina nella tempesta: esplode il caso rigore tra Vanoli, Gudmundsson e Kean

La Fiorentina attraversa uno dei momenti più critici delle ultime stagioni, tra risultati deludenti, tensioni interne e un clima attorno alla squadra che si fa sempre più pesante. La sconfitta contro il Sassuolo non è stata soltanto un passo falso sul campo, ma il detonatore di un malessere profondo che coinvolge gruppo, ambiente e rapporti interni.


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A esasperare la situazione ci sono stati alcuni episodi verificatisi durante e dopo il ko, a partire dal discusso calcio di rigore trasformato da Mandragora. Un episodio che avrebbe potuto indirizzare diversamente il match, ma che ha invece alimentato polemiche. L’allenatore Paolo Vanoli ha commentato così la gestione del penalty: “Il rigorista era Gudmundsson ma non l’ha voluto calciare, il secondo era Mandragora e Kean – che in questo momento non fa gol – voleva calciarlo, ma il problema non è quello. Il problema è che dopo 5 minuti trovi il gol, hai la gente che ti spinge, non abbiamo più alibi. Basta! C’è da andare solo in campo e giocare… Non sono riuscito ancora a entrare nella testa di questi ragazzi”.

Le parole del tecnico hanno generato ulteriore frizione, tanto che Albert Gudmundsson ha replicato sui social: “Non ho mai e non rifiuterò mai di prendere un rigore… Ieri un altro giocatore ha preso la palla e voleva tirare il rigore e io non sono quel tipo di persona che litiga col compagno di squadra davanti allo stadio pieno”.

Un botta e risposta che testimonia quanto lo spogliatoio sia spaccato, mentre la classifica continua a far paura e lo spettro della retrocessione si fa sempre più ingombrante.

Antonio Karol Giordano

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