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·11 ottobre 2025
🗣️ Fracchiolla: “La Reggiana è un club da Serie A. Mercato? Si poteva fare meglio…”

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·11 ottobre 2025
Il direttore sportivo della Reggiana, Domenica Fracchiolla, ha rilasciato un’intervista sulle colonne dell’edizione odierna del Resto del Carlino. Di seguito le sue parole:
Facciamo un balzo fino alla Reggiana. Perché Carmelo Salerno ha scelto lei?«Il presidente sa che mi piace puntare sui giovani, scoprire e investire su giocatori che possono dare plusvalenze. Questo per arrivare un giorno al pareggio di bilancio».
Il suo biglietto da visita non è male: il presidente ha detto che lei ha già fatto risparmiare al club un milione e 400mila euro rispetto al budget della scorsa stagione ed erano anni che il club non aveva così tanti giocatori di proprietà.«Ho messo in pratica le direttive della società. Si poteva fare meglio se fossi riuscito a cedere o rivedere il contratto di due giocatori, Urso e Stulac, che ancora non ho visto in campo (lo sloveno ha giocato solo due minuti a Palermo, ndr)».
A proposito di mercato: c’è un rammarico?«Giacomo Corona. Ha solo 21 anni, ma lo seguo da tempo: è molto forte. Eravamo arrivati prima di tutti: con lui c’era l’accordo, ma quando ho saputo che sarebbe salito in ritiro con il Palermo ho capito che non c’era più nulla da fare. Chissà, potremmo rincontrarci…».
Intende già a gennaio? Finora Pippo Inzaghi lo ha fatto giocare solo due spezzoni con Reggiana e Frosinone per un totale di dieci minuti…«Sì, posso tranquillamente affermare che torneremo alla carica per Giacomo».
Torniamo al budget: l’obiettivo, dice Salerno, è imitare il Cittadella (ultima retrocessione a parte).«Assolutamente no. Più del Cittadella. Le due realtà non sono paragonabili. La Reggiana ha una grande storia, seimila abbonati, un centro sportivo che fa invidia a squadre di Serie A e gioca in uno stadio tra i più belli d’Italia. È un salotto, che invoglia a vedere le partite. Quando abbiamo giocato alle 20.30 con l’Empoli io sono arrivato quattro-cinque ore prima solo per godermi lo stadio. E sono serio. Poi gli sponsor: a Reggio c’è una platea importante, con tantissimi imprenditori che sono veri appassionati e amano il granata. È tanta roba».
Insomma, si può puntare di nuovo alla Serie A.«La Reggiana è, lo sottolineo, un club di Serie A. Dovrebbe stare in quella categoria».
Ora c’è però da conquistare la salvezza. La considera nel cassetto?«Macché, non scherziamo. Mancano trentasei punti. Sono molto contento per il derby vinto col Cesena e per l’entusiasmo che ha generato nell’ambiente. Ma dobbiamo restare concentrati, la partita col Bari di sabato prossimo è molto importante».
Ok, restiamo concentrati. Però lei è ovviamente convinto di aver costruito una formazione in grado di restare in B.«Certo. Io credo che questa squadra ha le potenzialità per stupirci e raccontare a fine stagione delle belle storie. Come quando vai al casinò e hai tante fiches da spendere».
A chi pensa?«Bonetti, Portanova, Papetti, Girma, ma potrei andare avanti».
A proposito di Girma: si può sapere che giocatore è?«Forte. Ha qualità importanti, deve solo prenderne coscienza».
Portanova?«Giocatore di Serie A».
Tornando a lei: dà l’impressione di essere molto sicuro di sé.«Sono consapevole delle mie competenze, ma non mi ritengo presuntuoso se voleva dire questo. Anzi, sono autocritico. Mi metto in discussione, ho quotidianamente voglia di imparare, conoscere persone e confrontarmi con i collaboratori. Anche duramente, ma sempre con l’obiettivo di crescere insieme. State certi che so benissimo che il calcio non è iniziato e finirà con Fracchiolla».
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