OneFootball
Vincenzo Visco·7 maggio 2025
In partnership with
Yahoo sportsOneFootball
Vincenzo Visco·7 maggio 2025
Ci sono calciatori destinati a entrare nella storia non per la quantità, ma per la qualità e il peso specifico delle loro giocate. Uomini che spostano gli equilibri nei momenti chiave, che segnano quando il tempo sembra fermarsi e ogni dettaglio vale il destino di una stagione.
Tra questi, ormai senza alcun dubbio, c’è Davide Frattesi. Con i suoi inserimenti letali, il fiuto del gol nei minuti che contano e la capacità di accendersi quando il contesto lo esige, il centrocampista nerazzurro si è guadagnato un posto tra i protagonisti assoluti di questa cavalcata europea.
Minuto 99 dei 120: Marcus Thuram salta l’uomo e serve Taremi, che con intelligenza appoggia per il centrocampista azzurro. Frattesi non ci pensa due volte e lascia partire un sinistro a giro che si infila sul secondo palo, facendo esplodere uno stadio già in delirio. Il Barcellona è gelato, perché sa che quel gol vale la finale all'Inter.
L’emozione è travolgente, in campo come sugli spalti: è la fotografia perfetta di una notte da leggenda. Frattesi si arrampica sul cancello giallo ed esulta sotto la Curva insieme ai compagni. Una scena, questa, già vista.
Era il 7 gennaio 2024 quando Davide Frattesi segnò al 93’ il gol del definitivo 2-1 contro il Verona, una rete che diede una spinta decisiva alla corsa dell’Inter verso la seconda stella. Dopo il gol, corsa sfrenata verso il cancello e arrampicata per abbracciare i tifosi. Un momento diventato virale, anche per l’esito curioso della scena: Frattesi finì in mutande, regalando un’immagine entrata subito nel folklore nerazzurro.
“Prima della partita un po’ ci avevo pensato, riguardavo il cancello così per caso perché ci scaldavamo da quella parte. Ho incrociato il cancello e mi sono detto: ‘Chissà se oggi capiterà l’occasione’. Mi è capitata a pennello”, ha raccontato con un sorriso nel post partita. Parole che sanno di destino, come se quel cancello e quell’esultanza fossero (ri)scritti da tempo.
Un’esultanza che non è solo sfrenata, ma travolgente. Talmente carica di energia e adrenalina che, pochi istanti dopo il gol, Frattesi si accascia sul campo: accusa un giramento di testa e chiede l’intervento dello staff medico. Viene subito reidratato, si riprende rapidamente e rientra in campo, pronto a vivere da protagonista i minuti finali della serata più emozionante della stagione.
Nel post partita, ai microfoni di Sky Sport, Frattesi ha raccontato con sincerità e ironia il momento successivo al gol: “Ho urlato talmente tanto dopo il gol che mi girava la testa e vedevo tutto nero”. Sui social con voce affaticata ma carica di gioia: “Sono vivo, anche se non sono al 100%”. Frasi che fotografano alla perfezione la portata emotiva di quella rete.
Contro il Bayern ai quarti: 4-3. Contro il Barcellona in semifinale: 7-6. Due confronti al cardiopalma, decisi da un dettaglio, da un gol. In entrambi i casi, è stato Davide Frattesi a mettere la firma che ha fatto la differenza. Due reti pesantissime, che nei 180 minuti contro due giganti d’Europa hanno spalancato all’Inter le porte della finale. Il suo contributo ha un peso specifico enorme, da uomo decisivo nelle notti che contano davvero.
E pensare che a gennaio sembrava sul punto di partire. Le voci di mercato erano insistenti, si parlava di un possibile addio, di un ruolo marginale che non rendeva giustizia al suo potenziale. Ma Frattesi ha stretto i denti, ha lavorato in silenzio, ha superato momenti difficili – come il lutto che lo ha colpito poche settimane fa – aspettando il momento giusto. E oggi, con due gol pesantissimi in Champions e un ruolo sempre più centrale nell’Inter, si è preso tutto: fiducia, spazio e copertina.
📸 MARCO BERTORELLO - AFP or licensors