Calcionews24
·16 giugno 2025
Frattesi Inter: un addio che era già scritto, ora è tutto di nuovo in discussione. La mossa di Chivu che lo ha convinto a restare e che ora rimescola le carte del mercato nerazzurro

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·16 giugno 2025
Sono passati appena sedici giorni dalla finale di Monaco, eppure sembra trascorsa un’intera vita sportiva. Come sottolinea un’analisi de La Gazzetta dello Sport, quella che si apre sotto il sole della California non è e non sarà la stessa Inter. L’era di Cristian Chivu è ufficialmente iniziata e, sebbene il nuovo tecnico si muova nel solco della continuità rispetto ai quattro anni intensi con Simone Inzaghi, è lecito e doveroso aspettarsi un cambio di rotta. Una trasformazione che non sarà traumatica, ma che poggerà su due pilastri filosofici e pratici: la fine della netta divisione tra “esperti” e “giovani” e il conseguente, inevitabile, rimescolamento delle gerarchie. Tutti ripartono da zero.In questo nuovo scenario, ci sono giocatori che vedono aprirsi praterie dove prima c’erano muri. Il caso più emblematico è quello di Davide Frattesi. Sotto la gestione Inzaghi, il suo addio era una certezza, un destino programmato e solo rimandato. L’accesa discussione al termine della finale contro il Paris Saint-Germain era stata solo l’ultimo sintomo di un malessere profondo. Ora, tutto è cambiato. Frattesi ha capito che con Chivu può giocarsi le sue carte alla pari e ha messo in pausa ogni discorso di mercato. Il centrocampista, autore di 7 gol in sole 16 partite da titolare, vuole capire se le buone sensazioni iniziali troveranno conferma. Se così fosse, non spingerà più per andarsene. Un discorso simile vale per Carlos Augusto. L’esterno brasiliano ha sempre accettato il ruolo di prima alternativa a Dimarco, ma alla vigilia di una stagione che porta al Mondiale, la sua ambizione è quella di avere più spazio per convincere il CT Ancelotti. L’aria nuova portata da Chivu alimenta le sue speranze. Chi ha tutto da guadagnare è anche Stefan De Vrij. L’olandese, impeccabile nel lungo periodo di assenza di Acerbi, si era ritrovato bruscamente nelle retrovie da febbraio in poi. Ora il ballottaggio con il difensore azzurro è di nuovo aperto, con la promessa di un’alternanza più marcata.
Ma se qualcuno sale, qualcun altro deve rimettersi in discussione. Non si tratta di bocciature, ma di nuove sfide. Federico Dimarco, per esempio, è chiamato a un salto di qualità atletico per superare il limite che spesso lo vede sostituito dopo un’ora di gioco. Se questo step non avverrà, Chivu potrebbe non esitare a lasciarlo fuori in alcune partite. Il suo “gemello” di fascia, Francesco Acerbi, dovrà abituarsi a una gestione più attenta e a una concorrenza reale con de Vrij. Infine, il cuore del gioco. Il ruolo di regista interpretato da Hakan Calhanoglu potrebbe cambiare. Chivu, infatti, predilige un metodista dalla posizione più fissa, aprendo a scenari che potrebbero coinvolgere Barella o un nuovo acquisto. Questa possibile evoluzione tattica rischia di chiudere definitivamente gli spazi per Kristjan Asllani, che dopo tre stagioni di attesa potrebbe essere ceduto senza ulteriori tentennamenti.Mentre la squadra lavora a UCLA – ieri a porte chiuse, con cinque giocatori a parte tra cui Frattesi (affaticato) e gli infortunati Calhanoglu e Zielinski – e partecipa a eventi glamour sulle colline di Beverly Hills, il tecnico rumeno plasma la sua nuova creatura. Nessuna rivoluzione, ma un “pollice verde” più spiccato, una mentalità dove la carta d’identità e il passato contano fino a un certo punto. L’Inter sta cambiando pelle per inseguire le stesse, grandi ambizioni di sempre, ma percorrendo vie nuove.