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·15 dicembre 2024
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Il centrocampista dell’Inter, Davide Frattesi, ha rilasciato una lunga intervista sulle colonne odierne de La Stampa. Di seguito le sue parole riportate da fcinternews.it:
LA DOTE NEGLI INSERIMENTI – “Può essere allenata, ma bisogna partire da una base innata. Mi ha aiutato il fatto di essere stato attaccante nelle giovanili della Lazio: conosco bene l’area. L’atteggiamento dell’Inter agevola perché creiamo sempre tante occasioni. Poi giocavo a tennis ed è un po’ come andare a rete”.
LA NONNA E LA FESTA SCUDETTO – “Non sono riuscito a portarla sul pullman (per la festa scudetto, ndr), ma ha partecipato ad altri festeggiamenti. Di sicuro voglio fare il bis per rivedere una coreografia splendida come quella prima di Inter-Torino di aprile”.
RIPETERSI IN CAMPIONATO – “Ci sono più squadre. Nella scorsa stagione c’erano solo la Juventus e un po’ il Milan. Adesso si sono aggiunte Atalanta, Fiorentina, Lazio e Napoli. Due squadre possono sbagliare, ma ci sono le altre. E un torneo molto più aperto”.
L’INTER È PIU’ FORTE DELLE ALTRE? – “Sì e no. Perché le partite vanno giocate in campo, fuori a chiacchiere è facile. E non è detto che una squadra con sempre. Basta vedere il Real Madrid e il City di questi mesi. I giocatori rendono in base al contesto. Un giocatore fuori ruolo sembra scarso. Nei momenti negativi si vede la forza di un gruppo. A noi è capitato dopo l’eliminazione in Champions e con l’Atletico Madrid. Non ce l’aspettavamo dopo l’andata. Abbiamo dovuto trovare subito la forza di andare avanti”.
TITOLARE IN NAZIONALE E NON SEMPRE ALL’INTER – “Per me è uno stimolo in più. Ogni cosa va sempre presa per il verso giusto. Altrimenti diventa tutto troppo grande. La concorrenza aiuta a dare sempre il massimo. Quando andiamo in Nazionale, i miei compagni dell’Inter mi prendono in giro: ‘Ecco vai da papà Luciano’, scherzando sul CT che mi schiera dall’inizio”. Come me giocava bene la sua Ro-ma, quando ero nella Primavera giallorossa”.
LA PRIMAVERA DELLA LAZIO DI INZAGHI – “Andavo sempre a vederla”.
IL MINUTAGGIO – “In quel momento l’unico mio pensiero era trovare le esche giuste per andare a pesca in Sardegna. Ho fatto il permesso per praticare l’altra mia grande passione: la pesca subacquea. Poi si è messo in mezzo mio fratello ed è stato un disastro”.
LA STAGIONE – “Non mi lamento, siamo fortunati. Però stiamo andando un po’ oltre. Non lo dico per il numero di partite in sé quanto per le conseguenze sullo spettacolo. A un certo punto, tra Super Champions, Supercoppa a Riyad e Mondiale per club, sei cotto. Cosi il rischio è che la qualità del gioco espresso venga un po’ meno”.
ALLENATORI – “Sicuramente Dionisi che mi ha fatto debuttare in Serie A col Sassuolo. Ha impresso la svolta fondamentale. Dionisi è bravissimo”.
DE BRUYNE – “De Bruyne. Per me, il centrocampista più forte degli ultimi 20 anni: sempre almeno”.