Calcio e Finanza
·10 agosto 2025
Fürstenberg Fassio (Banca Ifis): «Sport e cultura, così il privato può rafforzare il tessuto sociale»

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·10 agosto 2025
L’arte e lo sport rappresentano strumenti strategici non solo per aumentare la visibilità di un brand, ma soprattutto per rafforzarne la reputazione e generare impatto sociale concreto. È l’opinione di Ernesto Fürstenberg Fassio, Presidente di Banca Ifis, spiega in una intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore.
«Non solo l’arte permette di aumentare la conoscenza del brand, ma ne migliora anche la reputazione, grazie all’associazione del marchio a iniziative di alto valore culturale – ha spiegato Fürstenberg Fassio -. A ciò si aggiunge una dimensione sociale, che contraddistingue il modo di operare di Banca Ifis in tutti gli ambiti, rendendo fruibile gratuitamente il nostro patrimonio di opere, permettiamo alle persone di beneficiarne senza costi, e questa è inclusione».
«L’arte è un veicolo straordinario per produrre valore sociale. Per questo, abbiamo creato Ifis art che si pone come anello di congiunzione tra istituzioni, musei e collezioni private. Penso che una banca non debba limitarsi solo a sostenere lo sviluppo economico e produttivo del Sistema Paese, ma debba anche supportare il valore sociale, attraverso la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, con un focus sui giovani».
«Come dimostrare l’impatto? È la più grande sfida. Abbiamo sviluppato un progetto assieme a Triadi, spin-off del Politecnico di Milano guidato da Mario Calderini. La collaborazione ha dato vita ad un modello di analisi che quantifica la dimensione sociale dei nostri investimenti, traducendola in un valore monetario e, dunque, concreto. Si tratta di un modello innovativo, scalabile e replicabile. Questo modello, applicato a oltre cinquanta progetti sociali da noi valutati, ci restituisce un moltiplicatore medio di 5,2: in termini pratici, un euro investito in progetti sociali genera oltre cinque euro di impatto sociale».
«Oggi il bilancio pubblico è alla costante ricerca di equilibrio nel coprire i costi necessari a mantenere la competitività internazionale del Paese. È, quindi, necessario che il settore privato, a partire da quello bancario, dia il proprio contributo per sostenere lo sviluppo sociale e la costruzione dell’identità del nostro Paese, come la cultura, l’arte, ma anche lo sport».
«Meccanismi di incentivazione fiscale possono essere utili? Sì, e questo avvicinerebbe un numero sempre maggiore di aziende. È però fondamentale che questi siano costruiti al fine di evitare approcci speculativi e di “social washing”. A muovere le imprese deve esserci la piena consapevolezza che oggi occorra investire nello sviluppo sociale delle comunità, realizzando quella “double bottom line” necessaria per costruire una società sempre più inclusiva e coesa».
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