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·9 gennaio 2025
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Luca Fusi è un doppio ex di Toro Juve. Parliamo di uno dei quarantaquattro giocatori nella storia dei derby della Mole ad aver indossato la maglia di ambo le compagini: quella granata, così come quella bianconera. Nato a Lecco il 7 marzo del 1963, ha difatti militato dal 1990 al 1994 nel Torino, per poi approdare in casa della Vecchia Signora dov’è ha dato seguito al proprio percorso fino al ’96.
Bene, proprio in previsione della stracittadina piemontese in programma questo sabato, abbiamo avuto il piacere ed il privilegio di intrattenere una ‘chiacchierata’ con l’ex centrocampista. Gli aneddoti sulla partita sabauda, ma anche un commento sulla nostra Serie A, la lotta scudetto e (naturalmente) la Nazionale italiana. L’intervista a Luca Fusi in esclusiva per le colonne di CalcioNews24 a poco più di 48 dal calcio d’inizio di Toro Juve:
Buongiorno Luca Fusi, iniziamo subito dalla nostra Serie A. C’è qualcosa che l’ha particolarmente impressionata e o colpita di questa prima parte di campionato?
«Il grande equilibrio che c’è in cima alla classifica. Questo equilibrio che rende tutto molto interessante e che ogni domenica dà la possibilità di avere anche dei risultati magari sorprendenti. Questo lo rende un campionato sicuramente molto interessante, rispetto anche a quello che è stato negli anni passati».
Sabato è in arrivo Toro Juve. Si ricorda come viveva la settimana dei derby da giocatore?
«Il derby è una partita importante soprattutto dalla parte del Torino. In questi ultimi anni è tornata in auge visto che i granata non albergano grandi obiettivi di classifica. Vincere il derby o comunque fare una bella prestazione per il Torino è diventato molto importante, per far capire ai propri tifosi ad esempio che la squadra c’è, ha voglia di lottare e fare bene. Da parte dei bianconeri è una partita che vale tre punti. Anche se anche in questo momento la juve sta vivendo un periodo difficile, quindi un successo nel derby potrebbe essere molto importante. Soprattutto in ottica di entusiasmo per il futuro».
Le sue parole lasciano intendere l’esistenza di due stili diversi per affrontare il derby sulle due sponde del Po?
«Certo, usciva lo spirito granata, usciva la voglia di Toro! Quella voglia di onorare al meglio la maglia nei derby del passato. C’era un’attesa spasmodica in tutto l’ambiente granata. In questi ultimi anni non si è più riusciti ad avere questa grossa motivazione, questa grande voglia di far vedere lo spirito granata. Vediamo se da questa partita riuscirà a rivedere lo spirito Toro, anche per cambiare questa tendenza degli ultimi anni tutti a favore dei bianconeri».
Domani il Toro farà un allenamento al Filadelfia prima del derby, ci sa dire cosa significa per lei questo stadio? Impianto un tempo del Grande Torino…
«Il Filadelfia è stato il nostro campo di allenamento fino all’ultimo secondo della mia permanenza al Toro. Era sicuramente un ambiente particolare: dall’entrata in campo, agli spogliatoi, all’uscita dal tunnel. Oggi è cambiato un po’ tutto sicuramente. Anche il fatto di aver dato la possibilità ai tifosi di essere presenti prima della partita però può dare uno slancio in più nel tentativo di fare il meglio possibile»
Ci sa dire un compagno per parte che viveva con particolare ardore ed entusiasmo Toro Juve?
«Dalla parte granata ce ne sono stati tantissimi! Fare anche solo un nome diventa facile (ride, ndr). Da Policano a Bruno e Cravero…in quella partita trovavano grandi motivazioni e di conseguenza gli altri. Dai bianconeri dico Antonio Conte. Uno di quelli che attraverso la prestazione e i gol ha contribuito più volte a portare il derby dalla parte della Juve».
Passiamo all’angolo della Vecchia Signora, si aspettava questo momento difficile? Pesa anche alla prematura eliminazione in Supercoppa…
«Dopo una partenza positiva con dei segnali incoraggianti ci può stare una flessione, un momento di calo. Anche visto i tanti impegni che ha avuto la rosa, con l’aggiunta di tanti infortuni. E’ logico che deve riprendere il cammino, fare qualcosa di più. L’ambiente bianconero ha bisogno di obiettivi importanti e di risposte importanti. Per Motta è comunque il primo anno…non è facile raggiungere subito gli obiettivi. Vediamo»
Chi gode di una migliore classifica della Juve sono Atalanta, Napoli ed Inter. Domanda secca: la favorita di Luca Fusi per il tricolore?
«Io credo che l’Inter sia la squadra ad avere un qualcosa in più delle altre. Poi è logico che dipenderà molto anche da quello che sarà l’andamento in Coppa dei nerazzurri. Logicamente l’Atalanta – ma soprattutto il Napoli – sono pronte ad approfittare dei tanti impegni dell’Inter in Champions. Non dico che l’Inter si possa disinteressare del campionato, ma che magari faccia prevalere proprio il discorso Champions».
Concludiamo con uno sguardo sulla nazionale. Dopo un 2024 caratterizzato da un Europeo in chiaroscuro cosa augura al gruppo di Spalletti nell’anno nuovo?
«C’è stata una crescita nell’ultimo periodo con l’inserimento di tanti giovani. Penso che sia importante dare fiducia ai nostri giovani, a partire dai settori giovanili di ogni società per arrivare poi nuovamente ad avere una Nazionale di livello. Con ragazzi promettenti appunto, cresciuti nei nostri vivai»
In conclusione, sabato troveremo anche Luca Fusi davanti al televisore per Toro Juve?
«Sì, sicuramente. E aggiungo una cosa…»
Ci dica…
«Credo che tiferò per il Torino, visto il mio passato(ride, ndr)»
Si ringrazia Luca Fusi per la disponibilità e la gentilezza mostrate in questa intervista.