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·2 luglio 2025

Garbato, ma non troppo – Modena e Sottil, che scelta giustissima rilanciarsi assieme

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Un club che spesso in questo spazio è stato messo in discussione per le scelte degli allenatori, adesso va elogiato: il Modena con Andrea Sottil ha avuto una grande intuizione. Attilio Tesser, Paolo Bianco e Pierpaolo Bisoli sono sempre apparsi profili incoerenti rispetto al progetto che si intendeva portare avanti. Il primo aveva una rosa molto giovane ma prediligeva elementi di maggiore esperienza, il secondo non ha mai dato la sensazione di essersi calato nella realtà emiliana e Bisoli di fatto ha costretto una società ambiziosa e ricca a gettare alle ortiche un anno contribuendo all’allestimento di un organico con troppe lacune per centrare i playoff.

A seguito di tre annate al di sotto delle proprie possibilità si è a lungo cercato un big come Luca D’Angelo, il cui curriculum in Serie B è senza macchia. Dinanzi al suo rifiuto, però, si è compiuta una scelta controintuitiva il cui coraggio va premiato. Tutto su Andrea Sottil, reduce da due annate negative in cui la sua narrazione è mutata in modo drastico. Da “Klopp italiano” a causa di tutti i mali di una Sampdoria, che anche dopo il suo esonero era retrocessa aritmeticamente prima della nota vicenda Brescia. L’esonero con l’Udinese dopo le tante lodi per la prima annata in Serie A, la firma e le dimissioni alla Salernitana e una parentesi in blucerchiato in cui oggettivamente di aspetti positivi non ce ne sono stati. Il vortice perfetto per sparire dai radar delle panchine che contano.


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Il merito del Modena, stavolta, è di aver saputo guardare oltre. Se si analizza la sua storia e si guarda ad esempio anche all’Ascoli che centrò i playoff si possono osservare caratteristiche che negli ultimi anni sono mancate totalmente ai Gialli. Flessibilità tattica, ma mai improvvisazione. Ora ci sembra che il mister sia legato a doppio filo al 3-5-2, ma con gli interpreti idonei nelle Marche ha giocato un 4-3-1-2 di un’efficacia e una contemporaneità che in cadetteria ha avuto pochi eguali. Capacità di lanciare profili giovani o non provenienti dal grande calcio, ma senza dogmi. Non è mai esistita una sola linea, un solo tipo di calciatore adatto. Sottil non si adatta a quello che ha in modo passivo, ma sa plasmarlo senza snaturarlo. Un uomo di polso, ma anche di dialogo. Un tecnico che aveva bisogno di un’occasione: l’ha avuta ed è gigante, ora non deve sprecarla. Con lui il Modena deve arrivare per la prima volta nell’era Rivetti almeno tra le prime 8 in Serie B e i presupposti ci sono tutti.

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