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Diego D'Avanzo·11 giugno 2025
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Diego D'Avanzo·11 giugno 2025
Gennaro Gattuso sarà il nuovo allenatore della Nazionale Italiana? Nulla è ancora definito, ma il nome del campione del Mondo è decisamente in pole rispetto agli altri candidati.
Chiaramente non la prima scelta della Federazione, una scelta "di ripiego" che ha pregi e difetti. Vediamo 3 motivi per i quali Gattuso potrebbe essere una buona scelta, e 3 motivi che ci fanno dubitare della sua nomina.
Una delle critiche più aspre verso la gestione di Spalletti è stata quella di aver creato un clima troppo pesante, teso, quasi nevrotico nel gruppo della Nazionale. La squadra durante l'Europeo aveva le idee confuse e sembrava sentire la pressione: un gruppo unito, sì, ma anche un gruppo che non sembrava divertirsi.
Gattuso sotto questo aspetto sembra un profilo simile, diverso nei modi ma sicuramente non "leggero", anzi, perché lui è sempre stato una persona molto intensa. D'altronde "Ringhio" non è un soprannome dato a caso.
Le altre due opzioni della Nazionale infatti erano Claudio Ranieri e Stefano Pioli: due allenatori capaci di togliere pressione al gruppo, ridare serenità per poi provare a ricostruire la gioia di andare a Coverciano. Quindi la domanda è lecita: la squadra potrà ritrovare il "piacere di giocare" con Gattuso?
L'Italia dopo l'Europeo ha scelto un modulo chiaro per ripartire: difesa a 3, giocatori in inserimento nei mezzi spazi a supporto di un'unica punta. Contro la Francia questo modulo ha dato i suoi frutti, ma quasi esclusivamente in quella partita. A testimoniarlo è Donnarumma stesso: "Abbiamo perso equilibrio".
Gattuso invece predilige la difesa a 4: in carriera sono poche le occasioni in cui ha utilizzato la difesa a 3. Molto spesso ha schierato due esterni d'attacco, praticamente esclusi dalle ultime convocazioni.
Il nuovo CT probabilmente adotterà uno stile diverso da Spalletti che si era "appoggiato" al blocco-Inter, replicandone su scala minore pregi e difetti: unità di movimenti (quando ben eseguiti) ma poca imprevedibilità palla al piede. L'Italia si adatterà subito?
L'altro dubbio è quello del tempo a disposizione, perché Gattuso è subentrato in corsa soltanto due volte nella sua carriera: a dicembre 2017 quando prese la guida del Milan e con il Napoli
La sua esperienza al Milan non è stata negativa ma a far sorgere qualche dubbio sono i primi risultati con i rossoneri: il suo impatto in campionato fu di un pareggio all'esordio (col Benevento), una vittoria (col Bologna) e due sconfitte di fila contro Verona e Atalanta. Solo dopo arrivò la vittoria nel derby che rilanciò la stagione.
Discorso simile per il Napoli a dicembre 2019: 3 sconfitte (Parma, Inter e Lazio) e una vittoria (Sassuolo) nel suo avvio con i partenopei. Anche in quel caso la squadra iniziò a produrre risultati dopo circa un mese.
In questo caso Gattuso non avrà tempo per ambientarsi: dovrà vincere da subito e possibilmente con molti gol di scarto, magari sperando che la Norvegia faccia dei passi falsi nel suo cammino.
Gennaro Gattuso sa cosa vuol dire vincere con la Nazionale: lo ha fatto nel 2006 ed è uno degli uomini migliori per trasmettere il senso di responsabilità che - almeno all'apparenza - sta mancando ad alcuni giocatori Azzurri.
Tutti i suoi calciatori lo hanno sempre sottolineato: "Gattuso ti chiede di sputare sangue", un'immagine forte ma che probabilmente è l'unica cosa che la Nazionale attuale può fare. C'è poco tempo e in qualche modo bisogna riprendersi: se non con le idee, almeno con lo spirito. E in questo senso Gattuso sa farsi capire.
La scelta di Spalletti di creare un progetto tecnico preciso è stata la risposta alla confusione dell'Europeo, ma gli schemi proposti hanno portato all'esclusione (dai convocati o dai titolari) di alcuni giocatori in forma: Orsolini in primis e molti esterni in generale.
Orsolini che contro la Norvegia salta un uomo e viene rimproverato: "Gioca con la squadra" è l'emblema di quanto descritto. Gattuso ora potrà convocare chi ha effettivamente giocato meglio: da Orsolini e Zaccagni (magari facendoli giocare) a Mancini in difesa, autore di un'ottima seconda metà di stagione.
D'altronde un selezionatore deve fare anche questo: non solo scegliere chi è più funzionale al suo progetto, ma anche chiamare chi sta giocando meglio e creargli un contesto adatto in cui esprimersi.
Non ci sono dubbi che Gattuso investa il 110% di sé stesso in ogni esperienza che affronta, ma questa volta potrebbe essere l'occasione personale in cui superarsi. Perché questa opportunità è inattesa: un allenatore che passa dalla rescissione con l'Hajduk Spalato alla Nazionale italiana è unicum.
Accettare la panchina degli Azzurri è lo spartiacque della carriera: rilanciarsi ai massimi livelli oppure scendere ulteriormente nelle gerarchie europee. Perché la rescissione consesuale con il Valencia (società in grave difficoltà) e l'esonero dal Marsiglia che quest'anno è arrivato al 2° posto in Ligue 1, rappresentano un'involuzione rispetto alle esperienze con Milan e Napoli.
Insomma, non è soltanto un "dentro o fuori" per i giocatori Azzurri ma anche per Gattuso. Lui, come sempre, darà tutto sé stesso.
📸 Stuart Franklin - 2024 Getty Images