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·10 maggio 2025
⚫️🔵 Gazzetta – Inter, maxi premio per i giocatori: dieci milioni per la Champions

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·10 maggio 2025
La Champions League in casa Inter è oramai un obiettivo che, scrive La Gazzetta dello Sport, genererebbe benefici umani ma anche economici: “Nelle aziende si chiamano premi di risultato e alla fine dei conti fanno contenti tutti: l’azienda, perché vuol dire che il risultato a cui teneva è stato raggiunto. E i dipendenti, che vedono riconosciuti anche economicamente il loro impegno e il successo dell’iniziativa. E certo, nel caso dell’Inter e dei giocatori basterebbe la gloria eterna per rendere felici tutti, a fronte di una vittoria a Monaco il 31 maggio. La gloria non ha confini, basti pensare a come ancora oggi si parla e si favoleggia della Grande Inter e del Triplete di Mou. Ma vicino a questa, vicino alla gloria, i dirigenti hanno scelto di aggiungere un’altra decina di motivi. Dieci milioni di euro: a tanto ammonta il premio per la rosa nerazzurra in caso di trionfo contro il Psg. Il premio di risultato di cui sopra, appunto.
Dieci milioni di cui è bene definire i contorni. Innanzitutto filosofici: non va inteso certo come elemento di motivazione, perché non c’è nulla da aggiungere in quell’ambito aspettando la finale. Piuttosto, Inzaghi e i dirigenti tutti dovranno essere bravi da qui alla fine a lavorare “al contrario”, trovando il modo di riuscire a gestire attesa e pressione. I contorni del premio sono quelli della gratificazione, che è storia ben diversa e simboleggia la vicinanza della proprietà, a maggior ragione di fronte a un momento e a un traguardo storici. E poi è giusto scendere nel dettaglio: i 10 milioni sono la somma di quanto già stabilito nei singoli contratti dei calciatori a inizio stagione – i famosi bonus inseriti al momento della firma – con quanto invece il club ha deciso di aggiungere come ulteriore riconoscimento. Dividendo per i giocatori in organico, si parla di circa 400 mila euro (lordi) a testa, non esattamente una cifra banale: per intendersi, anche per la qualificazione alla finale era previsto un premio, che ammontava a circa 3 milioni. Ecco, qui siamo ben oltre il triplo.
Del resto, è un appuntamento con la storia. E da qui al 31 maggio tutto il mondo Inter non farà altro che lavorare in quella direzione, dai giocatori all’ultimo dei dipendenti. Quel che è visibile è la squadra. E sì che Inzaghi in queste ore ha lavorato in due direzioni con i suoi giocatori. Non semplicissime, nessuna delle due. La prima è stata cercare di contenere in qualche modo l’entusiasmo per restare focalizzati sul campionato: benintesi, in pochi ad Appiano e dintorni si fanno grandi illusioni, ma il concetto che il tecnico ha trasferito è quello che sarebbe un rimpianto troppo grande non sfruttare eventuali e inattesi regali in arrivo. L’altro passaggio è invece propedeutico alla finale: è un appello che riguarda l’aspetto mentale, perché staccare la spina totalmente non sarebbe corretto, sarebbe anzi rischioso, perché poi non è automatico risintonizzarsi sulle giuste frequenze.
Ma in questo senso il tecnico è ottimista, difficilmente ha avuto risposte negative dai suoi giocatori in quattro anni di gestione. La verità è che il quarto di finale con il Bayern e la semifinale col Barcellona hanno riempito di autostima tutto il mondo Inter. L’approccio a questa finale è completamente differente rispetto a quello di due anni fa. E la risposta è in gruppo di lavoro che ha dimostrato di meritare queste altezze. Luis Enrique dice che il Psg merita la vittoria di questa Champions League, ma da Appiano fino a viale della Liberazione tutti pensano di avere almeno gli stessi argomenti del tecnico spagnolo. Tra 21 giorni la risposta definitiva. Con bonifici complessivi da 10 milioni che Oaktree sarebbe ben felice di far partire”.
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