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·7 novembre 2025
Gigot si racconta: Lazio, Sarri, infortunio e carriera

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·7 novembre 2025

Uno dei nomi biancocelesti fermi ai box a causa di un infortunio importante che lo sta tenendo lontano dal campo. Parliamo del difensore francese Samuel Gigot. La Lazio lo aspetta e sicuramente, visto il momento attuale in termini di indisponibili in difesa, avrebbe fatto comodo a Maurizio Sarri. Il calciatore 32enne ha rilasciato un'intervista a After Foot Italy toccando varie tematiche tra cui il suo infortunio, il periodo alla Lazio e l'attuale allenatore.
Quest'estate ho dovuto fare un'operazione alla caviglia, ora sono in piena rieducazione. L'intervento è andato bene, piano piano riprenderò a camminare e sarò pronto per gennaio. Voglio tornare velocemente ed essere pronto al 100% a inizio gennaio. Due-tre volte al giorno faccio riabilitazione. La zona della caviglia è delicata, ma riesco comunque a trovare degli esercizi per allenare i muscoli principali e fare un po' di cardio per rimanere in forma. Sono contento di aver fatto quest'operazione e di poter tornare presto al 100%.
Quando sono arrivato ero molto contento di poter affrontare un nuovo campionato e giocare in un nuovo stadio con un bellissimo pubblico. Avrei preferito giocare di più, ma il mio corpo non me l'ha sempre permesso. È stato difficile. Sono molto orgoglioso comunque di essere sceso in campo in uno stadio così bello. Sono stato piacevolmente sorpreso dall'atmosfera che c'è alla Lazio, che è favolosa. Mi sono divertito tanto a giocare all'Olimpico, soprattutto nel derby. Anche se non c'è uno stadio meglio del Velodrome per me che sono tifoso del Marsiglia.
La differenza più grande che ho riscontrato tra Ligue 1 e Serie A è la cultura del lavoro e la parte tattica, in Italia sono molto più importanti che in Francia. Qui bisogna pensare di più mentre si gioca, c'è sempre l'impressione che ogni piccolo errore può portate a un'azione da gol, soprattutto per noi difensori centrali. L'anno scorso abbiamo giocato in Europa League contro grandi squadre come Ajax e Porto, quando ci muovevamo in blocco non creavano nulla. Questo è ciò che più mi ha colpito quando sono arrivato. L'allenamento sulla tattica non è il mio preferito, ma è importante farlo bene per le partite di alto livello che bisogna giocare in Italia. Ogni piccolo dettaglio può fare la differenza. E poi io sono un difensore, odio perdere punti.
Sarri? Con lui ho lavorato due settimane, poi mi sono dovuto fermare per il problema che avevo. Lui tatticamente è impressionante, fa un lavoro enorme soprattutto sulla linea difensiva e poi si vede in campo. In tutte le squadre in cui è andato è sempre riuscito a imporre la sua filosofia. Il mio trasferimento alla Lazio? Ho apprezzato molto il mio periodo al Marsiglia, ho fatto davvero tutto. Poi bisogna prendersi la propria responsabilità e nella seconda stagione non abbiamo fatto ciò che dovevamo fare. Ciò che conta di più è il club. L'unico rimpianto che ho è di non aver giocato al massimo. Ma sono grato di essere stato al Marsiglia.
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