Giuseppe Rossi boccia il Mondiale per Club: «Una buffonata, si pensa solo allo show. Vogliono americanizzare il calcio» | OneFootball

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Inter News 24

·14 luglio 2025

Giuseppe Rossi boccia il Mondiale per Club: «Una buffonata, si pensa solo allo show. Vogliono americanizzare il calcio»

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Giuseppe Rossi boccia il Mondiale per Club. Forte critica dell’ex calciatore: «Una buffonata. Vogliono americanizzare il calcio»

Giuseppe Rossi, ex attaccante di Fiorentina e Manchester United, oggi vicepresidente dei New York Cosmos, ha espresso un giudizio durissimo sull’ultima edizione del Mondiale per Club, andato in scena negli Stati Uniti e che ha visto anche l’Inter tra le partecipanti.

Intervistato dall’ANSA, Rossi non ha usato mezzi termini per descrivere il torneo, definendolo apertamente «una buffonata» e criticando duramente le scelte organizzative.


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L’attuale dirigente della storica franchigia americana – che tornerà a competere ufficialmente nella USL League One a partire dal 2026 – ha dichiarato: «Non ho seguito neanche una partita, l’ho trovato una buffonata. Vogliono americanizzare il calcio, ma il calcio non è né americano, né europeo: è mondiale».

Parole nette che riflettono un disagio sempre più diffuso tra alcuni protagonisti del mondo del pallone, preoccupati dalla piega spettacolarizzata che sta prendendo il calcio internazionale. Rossi ha poi rincarato la dose, puntando il dito contro la centralità dello show rispetto al gioco: «Il problema è che al centro c’è lo show, non i giocatori, che sono gli attori senza i quali il film viene male».

Uno dei principali bersagli della critica è stata la scelta di far disputare la finale del torneo a luglio sulla costa est americana, dove il clima è particolarmente ostico: «Giocare la finale sulla costa est a metà luglio è un’assurdità: sapete che umidità c’è qui?», ha aggiunto.

Rossi ha però riconosciuto un unico merito al torneo: «Di buono, questo Mondiale per Club ha una cosa: aver attivato l’interesse per il calcio dei tifosi americani. Spero che la lezione di questo torneo serva per il Mondiale vero, quello Usa-Canada-Messico del prossimo anno».

Parole che accendono il dibattito sul futuro del calcio globale e sull’equilibrio tra esigenze televisive, logiche di marketing e rispetto per il gioco e i suoi protagonisti.

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