Grandoni: «Ancora un copia e incolla! Vediamo sempre le stesse partite e dinamiche!» | OneFootball

Alessandro Grandoni, ex giocatore della Sampdoria, si è espresso in seguito alla sconfitta rimediata dai doriani con il Venezia. Le parole

La Sampdoria ha subito una nuova battuta d’arresto contro il Venezia, uscendo sconfitta per 3-1 nella 12ª giornata di Serie BKT 2025/2026. La prestazione dei blucerchiati ha suscitato diverse analisi e commenti tra opinionisti ed ex giocatori. (Leggi le ultime news su Pafundi)

Tra questi, anche Alessandro Grandoni, ex difensore blucerchiato, che ha espresso il proprio punto di vista durante la trasmissione “Stadio Gol” in onda su Telenord. L’ex calciatore ha analizzato le difficoltà della squadra di Angelo Gregucci, evidenziando gli aspetti da migliorare per tornare a risultati positivi. Di seguito le sue dichiarazioni:

DINAMICHE – «Ancora un copia e incolla, vediamo sempre le stesse partite, le stesse dinamiche e continuiamo a ripeterci non vedendo nulla di nuovo rispetto al passato, nemmeno dalla panchina con il tentativo di provare a qualcosa di diverso anche se la minestra e gli ingredienti sono questi. Tanti si attaccano al mercato di gennaio ma bisogna investire, aver la voglia di investire e avere le persone adatte per farlo».

STAFF TECNICO – «Voto 2 a coloro che stanno permettendo questa disgrazia, sappiamo benissimo quali sono gli artefici, non sappiamo quale sia il loro obiettivo. Stavolta onestamente mi ha sorpreso un po’ lo staff tecnico con la scelta di Cherubini, il quale può farci le giocate e la differenza assieme a Pafundi e a Coda negli ultimi venti metri, a giocare ad uomo contro un avversario super dinamico come Busio che ruota a continuazione. Lo staff tecnico a mio parere ha delle responsabilità e conosciamo le lacune della squadra, ma mettiamo i giocatori nelle condizioni migliori in base alle loro caratteristiche come ad esempio Giordano che viene adattato nella difesa a tre».

CHERUBINI – «Cherubini è un giocatore ultra offensivo da 4-3-3 e 4-2-3-1, agendo da esterno che può saltare l’uomo e non a fare il mediano che deve correre e rincorrere un avversario super dinamico, ciò mi lascia piuttosto perplesso».

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