Inter News 24
·24 novembre 2025
Gravina contrario a Marotta: «Impraticabile lo spostamento della 30esima giornata, e se l’Italia non va al Mondiale…»

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Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha chiuso decisamente le porte all’ipotesi di spostare la 30esima giornata di Serie A per agevolare la Nazionale nei playoff mondiali. Al termine del Consiglio Federale, il numero uno del calcio italiano ha definito impercorribile la strada del rinvio, distanziandosi di fatto dalla disponibilità manifestata ieri da Beppe Marotta, presidente dell’Inter.
Gravina ha invece rilanciato un’altra soluzione, ritenendo più plausibile l’organizzazione di uno stage a metà febbraio per permettere al Commissario Tecnico Gennaro Gattuso di lavorare con il gruppo. Analizzando il momento critico, il presidente ha sottolineato che, nonostante il peso del brand Italia, i risultati vanno conquistati sul campo, ammettendo che il calcio nostrano vive una realtà molto diversa rispetto a venticinque anni fa.
SPOSTARE LA 30ESIMA GIORNATA? – «Non cerchiamo alternative o scorciatoie, il rinvio o lo spostamento della giornata non lo ritengo percorribile. La possibilità di uno stage è più plausibile, ci stiamo muovendo per lavorare sui selezionabili ma non sono tanti. I selezionabili sono molto ridotti, Gattuso li può seguire in queste settimane e in questi mesi, speriamo si possa fare uno stage a metà febbraio compatibilmente con il calendario delle società europee».
SE CONSIDERO CORRETTA L’ATTUALE FORMULA PER LA QUALIFICAZIONE AI MONDIALI? – «C’è un principio di democrazia, ci sono paesi che hanno più consenso perché si vota a livello internazionale. Il regolamento è noto, è inutile ricercare delle anomalie. Se esiste un ranking forse un piccolo vantaggio l’Italia che è nona dovrebbe averlo rispetto ad altre realtà. Queste percentuali sono tutte questioni politiche che dovranno essere presentate un minuto dopo la definizione del Mondiale. Credo che un’Italia che non va al Mondiale sia un danno per i tifosi e per l’immagine del calcio italiano, ma anche per chi organizza questi tornei. L’Italia è un brand che attira e attrae, i risultati si conquistano col lavoro e sul campo, non solo perché ti chiami Italia. L’Italia non va ai Mondiali perché non vince, abbiamo una realtà calcistica differente rispetto a 25 anni fa».









































