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·4 novembre 2025
Hardung, l’uomo che ha fatto grande l’Eintracht: “Vi spiego l’arte di scoprire talenti. E lasciarli sbagliare…”

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·4 novembre 2025

Non è un ex calciatore, non ha un cognome pesante nel mondo del pallone, eppure Timmo Hardung, classe 1989, è uno dei dirigenti più innovativi del calcio europeo.
Direttore sportivo dell’Eintracht Francoforte, Hardung è l’artefice del progetto che ha portato il club tedesco a trasformare giovani talenti in oro, generando profitti milionari e mantenendo competitività in campo.
“Non ho mai giocato ad alto livello, ma avevo un sogno e ho lavorato duramente per arrivarci”, racconta. “Sono partito a 22 anni dall’academy dell’Hoffenheim e mi sono fatto da solo.”
L’arte dello scouting: “Lasciare i giovani liberi di sbagliare”
Sotto la sua guida, l’Eintracht ha scoperto e valorizzato giocatori come Pacho, Ekitiké e Marmoush, acquistati a cifre basse e rivenduti con plusvalenze record.
“Non esiste una ricetta segreta”, spiega Hardung. “Individui il talento, lo porti a Francoforte e fai di tutto per metterlo a proprio agio. Se è giovane, devi permettergli di sbagliare. Solo così cresce davvero.”
Un approccio che unisce pazienza, fiducia e programmazione, valori spesso sacrificati in ambienti più impazienti come quello italiano.
Player trading e risultati: un equilibrio difficile ma possibile
Vendere tanto ma restare competitivi: l’Eintracht è diventato un modello di player trading sostenibile. Nonostante le partenze di big come Kolo Muani ed Ekitiké, i tedeschi continuano a performare bene in Bundesliga e in Europa.
“Quando perdi giocatori del genere, la qualità cala. Ma se sai cosa cerchi e come formare i nuovi, torni in alto. È un equilibrio sottile tra scouting e risultati.”
La scelta di Toppmöller e la filosofia del coraggio
Hardung ha scelto di affidare la panchina a Dino Toppmöller, ex assistente di Nagelsmann a Lipsia e al Bayern Monaco. Una decisione coraggiosa, premiata dai fatti.
“Con Dino condividiamo la stessa visione: energia, coraggio, voglia di creare occasioni. Accettiamo i rischi, anche subire gol. Solo così cresci e migliori.”
I numeri lo confermano: 22 gol fatti e 19 subiti in 9 giornate di Bundesliga, e risultati altalenanti in Champions (5-1 al Galatasaray, ma sconfitte identiche con Atletico e Liverpool).
Una sfida impossibile (ma non troppo) contro il Napoli
L’Eintracht arriva a Napoli per affrontare la squadra di Antonio Conte in Champions League, consapevole del divario tecnico ma fiducioso nel proprio progetto.
“Il Napoli è di un’altra categoria, ma abbiamo le nostre armi e vogliamo giocarci le nostre chance. Siamo giovani, ma sappiamo chi siamo.”
Le nuove stelle: Uzun, Burkhardt, Larsson e Brown
Tra i nomi più promettenti, Hardung cita Can Uzun, Burkhardt, Larsson e Brown: “Tutti hanno il potenziale per diventare top player, ma il futuro dipende da loro”. E sul mercato italiano?
“No, nessuna chiamata recente”, sorride. “Ma ho ottimi rapporti con i vostri dirigenti: Lindström al Napoli e Nkounkou al Torino lo dimostrano.”
Tifosi esclusi a Napoli: “Una sconfitta per il calcio”
A proposito della trasferta vietata ai tifosi tedeschi, dopo gli incidenti del 2023, Hardung è chiaro:
“Capisco le decisioni delle autorità, ma è una sconfitta per il calcio. La Champions deve essere uno spettacolo per tutti, come lo è stato contro il Galatasaray con lo stadio pieno.”









































