Juventusnews24
·16 dicembre 2025
Hojbjerg Juve, è lui il sogno proibito per la mediana: il Marsiglia prova a mettere i bastoni tra le ruote ai bianconeri ma… Il punto verso gennaio

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·16 dicembre 2025

Il mercato di gennaio si avvicina e la Juventus ha le idee chiare su quale sia il tassello mancante per completare il mosaico tattico di Luciano Spalletti: un centrocampista di carisma, muscoli e visione internazionale. Secondo le ultime indiscrezioni rilanciate da Sportmediaset, il nome cerchiato in rosso sull’agenda dell’Amministratore Delegato Damien Comolli è quello di Pierre-Emile Højbjerg. Il danese, ex Tottenham, rappresenta l’identikit perfetto tracciato dal tecnico toscano per alzare il livello della mediana e blindare la qualificazione alla prossima Champions League. Esperienza da vendere, leadership naturale e capacità di gestire i palloni pesanti lo rendono il rinforzo ideale per una squadra che vuole tornare protagonista assoluta.
Tuttavia, tra il dire e il fare c’è di mezzo la ferma volontà dell’Olympique Marsiglia. Il club francese, dove il giocatore si è trasferito in estate diventando subito un perno insostituibile, non ha alcuna intenzione di privarsi del suo faro a metà stagione. A complicare ulteriormente i piani bianconeri c’è la figura di Roberto De Zerbi: l’allenatore dell’OM considera Højbjerg un “fedelissimo”, tanto da avergli affidato i gradi di vice-capitano e le chiavi del gioco. Per il tecnico bresciano, il centrocampista è semplicemente incedibile, un pilastro su cui fondare le ambizioni del club transalpino.
La pista, dunque, appare decisamente in salita. Se da una parte c’è il forte gradimento della Juve e la necessità di intervenire sul mercato, dall’altra c’è un muro eretto dalla dirigenza francese che non sembra avere crepe. Comolli proverà comunque a sondare il terreno, magari facendo leva sulla volontà del calciatore di tornare in un campionato top come la Serie A, ma la sensazione è che strapparlo al Vélodrome a gennaio servirà un’offerta irrinunciabile o un lavoro diplomatico ai limiti del possibile. Il “sogno danese” resta vivo, ma la realtà parla di un affare complicatissimo.









































