Humanes Inter, dalle grandi promesse al ritorno in Spagna: cosa non ha funzionato | OneFootball

Humanes Inter, dalle grandi promesse al ritorno in Spagna: cosa non ha funzionato | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Inter News 24

Inter News 24

·26 dicembre 2025

Humanes Inter, dalle grandi promesse al ritorno in Spagna: cosa non ha funzionato

Immagine dell'articolo:Humanes Inter, dalle grandi promesse al ritorno in Spagna: cosa non ha funzionato

Humanes Inter, due anni e mezzo tra aspettative altissime, cambi ruolo e una crescita mai compiuta: il talento lascia il settore giovanile

Si è conclusa in modo improvviso l’avventura all’Inter di Hugo Humanes. L’attaccante spagnolo classe 2007 ha scelto di tornare in patria e, a partire da gennaio, sarà ufficialmente un nuovo calciatore dell’Atlético Madrid. Una decisione che mette fine a una parentesi durata due anni e mezzo, iniziata con enormi aspettative e chiusa senza veri rimpianti, soprattutto per l’impatto lasciato nel vivaio nerazzurro.

Il percorso di Humanes a Milano prende forma nell’estate del 2023, quando l’Inter decide di puntare su di lui prelevandolo dal Real Madrid. In Spagna il suo nome era già noto: un attaccante prolifico, capace di segnare oltre cento gol nelle varie categorie giovanili, dotato di tecnica, istinto offensivo e duttilità. L’arrivo a Interello è accompagnato da grande curiosità e dalla sensazione di trovarsi di fronte a uno dei prospetti più interessanti della sua annata.


OneFootball Video


L’impatto iniziale è positivo. Inserito nell’Under 17, Humanes trova spazio in più ruoli offensivi – seconda punta, esterno d’attacco, trequartista – chiudendo la stagione con 7 gol e 6 assist in 20 presenze. Numeri che raccontano un rendimento solido e una buona capacità di adattamento a un calcio più tattico e strutturato rispetto a quello spagnolo. In questa fase emergono anche la sua disponibilità al sacrificio e una certa applicazione nei compiti senza palla.

Il percorso, però, cambia direzione con il passaggio all’Under 18. Sotto la guida di Benito Carbone, Humanes viene arretrato e provato stabilmente da mezz’ala. Una scelta che ne valorizza l’impegno e la duttilità, ma che al tempo stesso ne limita le caratteristiche migliori. Progressivamente, il suo “saper fare tutto” diventa un’arma a doppio taglio: perde centralità offensiva, smarrisce l’identità di attaccante e, con essa, parte dell’entusiasmo che aveva accompagnato i primi mesi in nerazzurro.

La promozione in Primavera sembra poter rappresentare una nuova opportunità, ma anche in questo caso lo spazio iniziale dura poco. Nel giro di settimane Humanes scivola indietro nelle gerarchie, superato da profili più pronti sul piano fisico e tattico come Putsen, Cerpelletti e La Torre, oltre a Zarate e Venturini quando non impegnati con l’U23. Il suo percorso appare così sempre più marginale.

A quel punto, la separazione diventa inevitabile. Il ritorno all’Atlético Madrid non è soltanto un cambio di maglia, ma la volontà di ripartire da un contesto familiare per ritrovare centralità, fiducia e continuità. L’esperienza all’Inter resta un capitolo importante di formazione, utile per crescere e confrontarsi con un calcio diverso, ma lontano da ciò che, nelle premesse, poteva e forse doveva essere.

Visualizza l' imprint del creator