OneFootball
Mario De Zanet·22 novembre 2018
In partnership with
Yahoo sportsOneFootball
Mario De Zanet·22 novembre 2018
Una leggenda. Non potremmo definirlo altrimenti. Una leggenda del gioco, la cui storia ha emozionato ed emoziona tuttora: Didier rimane un esempio di dedizione e determinazione, di coraggio e intelligenza. Non a caso, la sua lettera d’addio si sofferma proprio su un messaggio: lavorare duro e con intelligenza.
Questo è stato Didier Drogba, che in Italia è stato raccontato dal suo ammiratore più esperto, Massimo Marianella: noi, attraverso 10 momenti, proviamo a ripercorre la sua carriera. Un’avventura a dir poco appassionante.
Al mondo, si presentò in una serata di Coppa UEFA: era al Marsiglia e scelse il Newcastle per dimostrare il suo strapotere fisico e tecnico. Un contropiede condotto in solitaria, che trascinò i francesi alla finale.
Era il 24 agosto 2004 e l’ivoriano realizzò la prima rete con la maglia del Chelsea. Ne sarebbero seguite diverse.
Era soltanto una sfida di precampionato, ma la bellezza di quel gol rimane stordente. Chiedere a Kalac e al Milan.
Era la prima da titolare in Canada, ai Montreal Impact. E furono subito scintille: una tripletta per firmare la vittoria della sua nuova squadra.
15 volte Drogba ha affrontato l’Arsenal: i gol realizzati nelle sfide ai Gunners sono altrettanti. Il classico giocatore che non vorresti mai affrontare.
Anche al Galatasaray Drogba ha lasciato il segno: questa rete dimostra quanto ampio fosse il suo repertorio. Un bello, difficile ed importante, perché affondò il Real Madrid.
Drogba avrebbe vinto 4 volte l’FA Cup, ma la prima fu a dir poco speciale. Era il 2007 e l’ivoriano decise la sfida al supplementare.
Il Barcellona era presente in due delle notti di Champions più significative della carriera di Drogba: la prima, nel 2006, ospitò una rete straordinaria. La seconda, nel 2009, fu quella maledetta semifinale di Champions, dove il Chelsea fu penalizzato da Ovrebo e beffato da Iniesta: Drogba se ne andò imbizzarrito e accusò l’arbitro, venendo poi squalificato per 3 giornate.
Il sogno Champions stava sfuggendo. Di nuovo. Ma Drogba s’intromise tra il Bayern e la festa Champions nel proprio stadio: quella rete valse il supplementare nella finale.
Come era giusto, l’ultimo rigore toccò a Drogba: non fallì ed il Chelsea sollevò la Coppa dalle grandi orecchie.