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·11 ottobre 2023

I Berlusconi pronti all’azione legale contro il testamento colombiano

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Sembrava che l’eredità di Silvio Berlusconi fosse esente da problematiche legali, visto che i cinque figli hanno accettato, senza nessun problema, le decisioni prese dal padre prima della sua scomparsa, incluse anche le donazioni riconosciute al fratello Paolo, all’ultima compagna Marta Fascina e all’amico Marcello Dell’Utri.

Ma nelle ultime ore è spuntato un testamento, depositato presso un notaio di Napoli lo scorso 3 ottobre, che autenticherebbe un lascito, molto importante, deciso da Berlusconi all’imprenditore piemontese Marco Di Nunzio che vive in Colombia e al quale spetterebbe una parte considerevole dell’eredità del fondatore di Forza Italia.


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Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, un’azione legale non è stata ancora formalmente avviata dalla famiglia Berlusconi, ma lo studio si questa opportunità è stato affidato all’avvocato milanese Luca Fossati. La questione del “testamento colombiano” era già emersa nei giorni successivi alla scomparsa di Berlusconi. Il testamento riporta la data del 21 settembre 2021 e sarebbe stato firmato in Colombia dallo Berlusconi il quale, però, quello stesso giorno compariva con un videomessaggio al summit del Ppe a Roma al quale non aveva partecipato per problemi di salute.

Secondo l’atto, all’imprenditore Di Nunzio andrebbe il 2% delle azioni Fininvest, dal valore di 26 milioni di euro, le azioni della società proprietaria delle ville ad Antigua, la nave “Principessa VaiVia” e altre imbarcazioni. L’accordo sarebbe stato stilato dal notaio Jimenez Najera Maragarita Rosa e “apostillato” presso la cancelleria del ministero degli Esteri colombiano ed è stato reso noto dall’avvocato Erich Grimaldi.

Lo stesso avvocato ha anche formalizzato una diffida ai cinque figli Berlusconi chiedendo l’immediata immissione nel possesso dei beni a favore del suo assistito. Di Nunzio, infine, che afferma di essere stato amico di Berlusconi, si candidò con il «Movimento bunga bunga» nel 2013 alla guida della Regione Lombardia e l’anno successivo alle Europee.

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