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·6 settembre 2024

«I calciatori giocano troppo»: lo studio del sindacato FIFPRO

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Il nuovo report targato FIFPRO, il sindacato internazionale dei calciatori professionisti, sottolinea le preoccupazioni diffuse riguardo al carico di lavoro eccessivo dei giocatori, evidenziando come le crescenti richieste delle competizioni stiano compromettendo la loro salute e il loro benessere. Il Player Workload Monitoring 2023-2024 (PWM Report) rivela che alcuni giocatori hanno a disposizione meno di un giorno di riposo a settimana, violando gli standard internazionali di salute e sicurezza.

Tra i dati, la FIFPRO sottolinea alcuni elementi in particolare:


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  • 75 presenze e 83 convocazioni in totale nella scorsa stagione. È questo il dato spaventoso per Julian Alvarez con il Manchester City e l’Argentina, tra il 2023 e il 2024.
  • Takumi Minamino, attaccante del Monaco in Ligue 1, dopo l’ultimo impegno con i “Samurai Blu” del Giappone in Coppa d’Asia, ha potuto usufruire di un solo giorno di riposo prima della ripresa delle attività nel Principato. Questo dimostra il tempo di recupero inadeguato e la mancanza di protocolli a cui i giocatori sono esposti tra le diverse competizioni.
  • Cristian Romero, centrale albiceleste in forza al Tottenham di Postecoglou, ha coperto oltre 162.000 chilometri solo per viaggi professionali durante la stagione 2023-24, inclusi molti spostamenti attraverso diversi fusi orari. Anche tutto ciò sottolinea come le richieste delle competizioni internazionali siano spesso trascurate dagli organizzatori.

Con più di 1.500 giocatori monitorati, il report PWM ha rivelato che il 54% di essi affronta un carico di lavoro eccessivo, con quasi un terzo che partecipa a più di 55 partite in una stagione. Inoltre, molti giocatori hanno subito sequenze di almeno sei settimane consecutive di partite, che rendono chiaramente difficile un recupero adeguato. L’analisi dimostra anche come le competizioni internazionali contribuiscano significativamente alla pressione temporale sui giocatori. Per coloro che hanno un carico di lavoro eccessivo, il 30% delle partite è costituito da incontri internazionali, il che implica un impegno considerevole al di fuori delle competizioni con squadre di club.

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