Juventusnews24
·8 ottobre 2025
Ibrahimovic non dimentica la Juve: «In bianconero esperienza fantastica, ho giocato con calciatori che fino ad una settimana prima utilizzavo alla Play-Station. Capello decisivo, mi ha fatto diventare…»

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·8 ottobre 2025
Zlatan Ibrahimović, nella sua nuova veste di Senior Advisor per RedBird Capital, azionista di maggioranza del Milan, è stato uno dei protagonisti più attesi alla riunione dell’ECA (European Club Association), che da oggi a Roma ha assunto la nuova denominazione di EFC (European Football Clubs).
JUVENTUS – «Il 70% della mia carriera si è svolta qui e ho giocato nei tre club principali e sono ancora oggi al Milan: l’Italia è la mia seconda casa. Quando sono arrivato qui la Serie A era il campionato più importante del mondo. Ero giovane e non avevo tanto rispetto verso gli altri, volevo impormi. Alla Juventus è stato fantastico, arrivavo dall’Ajax e ho visto giocatori come Buffon e Cannavaro. Tutte grandi stelle, la settimana prima giocavo alla Playstation con quei giocatori poi me li sono trovati negli spogliatoi. Non ero emozionato e volevo dimostrare perché mi avevano scelto».
CAPELLO – «E’ una leggenda del calcio. Quando ho visto il mio nome su La Gazzetta dello Sport ho pensato che le cose stessero diventando serie. Ho incontrato Capello e gli ho detto ‘buongiorno’ poi lui ha messo via il giornale ed è uscito senza salutarmi. L’ha fatto per insegnarmi a chiedere rispetto». Di quell’allenatore, Ibra ammirava soprattutto il metodo. «Che cosa mi piaceva di lui? Il rispetto del gruppo che lui aveva. C’era una squadra di campioni, ma lui era esigente con tutti e aveva una grande disciplina. Ti faceva salire sulle stelle e poi ti rimandava alle stalle. In quel modo mi aiutava a tirare fuori il meglio da me stesso. Da un essere normale sono diventato un animale da area di rigore».