Zerocinquantuno
·30 ottobre 2024
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·30 ottobre 2024
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Cagliari-Bologna 0-2: ecco le note liete e quelle dolenti in casa rossoblù relativamente al match disputato ieri all’Unipol Domus.
PRO
La vittoria che scaccia il malumore – Quella ottenuta a Cagliari è una vittoria che riporta un po’ di sole, reale e metaforico, e noi che amiamo Bologna e ci viviamo sappiamo quanto ce ne fosse bisogno. Sono anche tre punti molto importanti, alla faccia dei pessimisti e di chi aveva già bollato la stagione come fallimentare: il BFC c’è e ieri è riuscito a tornare col bottino pieno da una trasferta difficile, peraltro non giocando neppure la sua miglior partita. Ora chiaramente c’è da ripetersi con il Lecce per stabilizzarsi nella parte sinistra della classifica, poi ci sarà da tentare un mezzo miracolo al Dall’Ara contro il Monaco per poter vivere anche una notte europea da sogno.
Gli ultimi due anni di Skorupski – Skorupski sta tenendo da parecchio tempo un livello di prestazioni altissimo, ha svoltato dopo l’arrivo di Thiago Motta e anche in questa stagione si sta rivelando fondamentale. Ieri ha compiuto due o tre parate che hanno salvato il risultato, in particolare è stato strepitoso sul cross di Piccoli deviato da Lucumí. Il Bologna può dire di avere un gran portiere, uno di quelli che a fine campionato ti permette di avere alcuni punti in più in classifica.
La posizione e la prova di Odgaard – All’interno del 4-2-3-1 rossoblù, Odgaard è stato nuovamente schierato nel ruolo di sottopunta dietro a Castro, e si è ripetuto: ottima prestazione e bellissima rete. Il danese è un giocatore validissimo per fisicità e abnegazione ma anche per doti balistiche e senso del gol, doti che ci aveva già mostrato nella scorsa stagione subito dopo il suo arrivo a gennaio, e questa nuova collocazione tattica sembra poter favorire sia lui che il Bologna. Jens non ha infatti la gamba, il dribbling e la qualità dell’esterno offensivo classico, specie per come lo intende e lo sollecita Italiano, mentre da raccordo tra centrocampo e attacco può funzionare eccome viste le sue capacità in fase di pressing e interdizione ma anche di rifinitura e finalizzazione. La sensazione, in attesa del miglior Ferguson, è che lo rivedremo spesso in quelle vesti.
Il solito, autentico Orsolini – Nella partita di ieri c’è stato tutto Orsolini. È vero, la prima grande occasione da gol l’ha avuta lui e l’ha spedita in curva, poi però si è rifatto segnando un gol bello e complicato, di tecnica e cattiveria. Riccardo è questo: un giocatore che fa tanto, che cascasse il mondo ci prova sempre, e che come tutti quelli che ci provano commette anche degli errori. Non ha mai fatto mancare il massimo impegno ed è un ragazzo che ha davvero sposato la causa del Bologna e di Bologna, lo so capisce pure delle parole spese per la città a fine gara, assolutamente non di facciata. Molte persone l’hanno capito e, come me, lo sostengono: ‘Orso’ è così, prendere o lasciare, e personalmente lo prendo sempre.
Le tante prestazioni positive – Freuler è un grandissimo calciatore, gioca sempre e finora non ha mai rifiatato perché è davvero indispensabile. Moro mi sta piacendo, la coppia di centrali difensivi ha fatto benissimo, Miranda sta crescendo anche se può fare di più, e poi ci tengo a nominare De Silvestri, perché non è un caso se le due vittorie stagionali sono arrivate con lui in campo: il capitano ha personalità, è ancora in forma nonostante l’anagrafe ed è una figura molto importante per i compagni di squadra.
CONTRO
Il ‘disinteresse’ di Ndoye per il gol – Se devo procedere con una tiratina d’orecchie scelgo di farla a Ndoye, giocatore sopra la media e importantissimo per il Bologna ma che rientra nella categoria di quelli per cui il gol non è fondamentale. Lui predilige altre cose, su tutte il dribbling e poi il passaggio: quest’anno ha servito alcuni palloni notevoli che non sono diventati assist solo perché i compagni non li hanno concretizzati. È davvero un peccato che non viva per il gol, come ad esempio fa Orsolini, intanto perché è un attaccante e poi perché si completerebbe, diventando un autentico top player.
Pepè Anaclerio
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Foto: Enrico Locci/Getty Images (via OneFootball)