Il fedelissimo vice di Klinsmann a Napoli per Kim: Paolo Stringara dalla C alla Corea del Sud | OneFootball

Quanti treni, aerei, macchine e chilometri macinati tutto per inseguire e coltivare un sogno chiamato calcio. Il viaggio di Paolo Stringara ha toccato tantissimi luoghi nel Mondo con moltissimi club sia da calciatore che da allenatore. Dall’esperienza all’Inter da giocatore nel 1990-91 fino a quella da allenatore negli anni 2000 tra Serie C e D fino alla collaborazione con Jurgen Klinsmann sulle panchine di Stati Uniti e oggi Corea del Sud.

La vittoria della Coppa UEFA e l’amicizia con Klinsmann nata proprio in nerazzurro

Il mondo del pallone, come si sa, è luogo dove si possono stringere grandi rapporti di amicizia se non di vera e propria fratellanza. Possono passare gli anni, dove magari si possono intraprendere strade diverse, ma il legame e i ricordi restano. Nel 1990 Paolo Stringara, arcigno centrocampista classe 1962, approda all’Inter di Giovanni Trapattoni. Dopo tanti anni passati a Bologna, in cui è considerato una leggenda del club rossoblù, in quell’anno la grande chiamata è finalmente arrivata.

In quella squadra si possono subito notare nomi di tutto rispetto, da Beppe Bergomi a Lothar Matthaus fino ad Aldo Serena e Walter Zenga. Ma tra tutti Stringara lega con Jurgen Klinsmann, con cui ancora oggi (visti i rapporti lavorativi con la Corea del Sud) sono grandi amici. In quell’annata Paolo vive una stagione intensa, vincendo la Coppa UEFA contro la Roma, trofeo che mancava in neroazzurro da 36 anni.

Stringara, le prime esperienze in panchina e il ritorno insieme a Klinsmann

Nel 95-96, dopo una stagione vissuta all’Iperzola, Paolo Stringara appende le scarpette al chiodo e si ritira per affrontare al meglio il sogno di diventare allenatore di calcio. Allora decide di ritornare nella sua Toscana, a casa sua. Non è un caso che la sua prima esperienza è a Livorno dal 1996 al 1998, dove riporta gli amaranto dalla Serie C2 a sfiorare la Serie B scrivendo pagine memorabili con record su record. Proprio a Livorno tutt’ora è allenatore al carcere cittadino con la squadra “Liberi dentro”. “Quando andai – dice Stringara ai microfoni di Repubblica - dall’allora direttrice Santina Savoca e le proposi di formare una squadra, lei cercò di dissuadermi: ci hanno provato in tanti, vengono la prima volta, poi mollano, lasci perdere. Insistetti: mi lasci provare.”

Altra esperienza suggestiva è quella con il Torino nel 2005, nell’estate in cui venne decretato il fallimento della società granata. Infatti è stato proprio Stringara a guidare la squadra in quelle settimane turbolenti in cui si frantuma il ritorno in Serie A. Poi successivamente l’allenatore viene allontanato all’arrivo di Urbano Cairo con la squadra affidata a Gianni De Biasi.

Le esperienze più recenti in panchina, però, non lo vedono più "da solo". Anzi, grazie proprio all’amicizia con Klinsmann, Paolo è entrato nello staff dell’allenatore tedesco e nel 2015 è stato suo collaboratore nell’esperienza alla guida degli Stati Uniti d’America. Nel 2023 un’altra grande occasione si è presentata all’ex centrocampista: la Corea del Sud, per non smettere di sognare e di crederci. Entrambi di recente sono stati a Napoli per visionare un gioiello della nazionale, il difensore azzurro Kim. Per loro sfortuna il difensore era squalificato nel ritorno dei quarti di finale di Champions contro il Milan, ma hanno avuto comunque modo di parlare con lui di nazionale.

Perché in fondo il calcio è anche questo, non esiston né età e né confini che tengano. Stringara ci crede e insieme all'amico Jurgen vuole ancora scrivere pagine di gloria in questo meraviglioso sport.