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·28 marzo 2025

Il Questore di Napoli: «Daspo ai condannati per camorra, armi e droga»

Immagine dell'articolo:Il Questore di Napoli: «Daspo ai condannati per camorra, armi e droga»

Il questore di Napoli Maurizio Agricola si trova nel suo ufficio, intento a sfogliare il dossier con i numeri del “Daspo fuori contesto”, il provvedimento che consente di vietare gli stadi a soggetti condannati per camorra, armi o droga: 26 in dieci giorni, 10 nei confronti di sostenitori del Napoli, 16 della Juve Stabia.

«La devianza giovanile è oggettivamente in aumento. Registriamo un aumento di questi fenomeni. Però ci sono anche le risposte», ha raccontato in un’intervista rilasciata a La Repubblica. «Mi riferisco al lavoro che compete a noi come forze dell’ordine, ma non solo. La scelta della presidente del Tribunale per i minorenni, Paola Brunese, di processare per direttissima i ragazzi non ancora diciottenni trovati in possesso di coltelli, tirapugni o altre armi bianche, va nella direzione giusta perché aiuta a far comprendere il disvalore di questi comportamenti».


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Tra i luoghi di aggregazione ci sono gli stadi, e secondo il Questore il “Daspo fuori contesto” è uno strumento piuttosto utile: «Dobbiamo muoverci anche sul terreno della prevenzione. Il Daspo fu introdotto nel 1989 per vietare l’accesso a manifestazioni sportive a chi si era reso responsabile di condotte violente o comunque vietate durante un evento. Nel 2019 il legislatore lo ha voluto ampliare», ha detto.

«Al questore viene attribuita la possibilità di applicare il Daspo a chi, negli ultimi cinque anni, sia stato condannato anche con sentenza non definitiva per reati come associazione camorristica, stupefacenti, armi, ma anche rissa, violenza, minaccia. Il divieto dunque non è direttamente collegato alla condotta tenuta in occasione di un evento. Si interviene prima, perché alla luce dei precedenti si ritiene che questi soggetti, una volta entrati in uno stadio, possano creare problemi», ha aggiunto.

L’individuazione dei destinatari «è preceduta da un lavoro di analisi che, accanto al certificato penale, ne valuta relazioni ed eventuali rapporti con il mondo delle tifoserie. Dal 2019 in poi, la questura di Napoli ha applicato oltre mille Daspo, di questi 391 “fuori contesto”. Nell’elenco, 57 condannati per mafia, 64 per stupefacenti, 45 per rapina. È un lavoro forse poco visibile, ma di grande valore».

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