PianetaSerieB
·23 settembre 2025
Inchiesta su Manfredi e Tey, ko per le squadre di B in Coppa Italia, possibile rivoluzione arbitrale: le news del martedì di Serie B

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·23 settembre 2025
Un’altra giornata all’insegna della Serie B è volta al termine. Statistiche, dichiarazioni, indiscrezioni e polemiche: anche oggi non ci è stato risparmiato nulla; pertanto, come del resto ogni giorno, anche stasera vi proponiamo alcune delle notizie più rilevanti delle ultime ventiquattr’ore.
Stando a quanto riferito dall’edizione odierna de Il Secolo XIX, la Sampdoria sarebbe al centro di un’articolata inchiesta della Procura Federale inerente a struttura, ruoli e cariche a livello societario.
Tutto sarebbe partito da una segnalazione ricevuta a inizio giugno dal Procuratore Federale, Giuseppe Chinè, su input della COAPS, la quale avrebbe rilevato il mancato rispetto della normativa federale relativamente all’acquisizione di partecipazioni societarie nel club blucerchiato.
In particolare, nel secondo semestre del 2024, Joseph Tey, azionista di maggioranza singaporiano del Doria, avrebbe creato a Lussemburgo la KickOff Ventures, attraverso la quale ha acquisito il 58% delle quote azionarie della Gestio Capital Structuring and Investment Solutions, società di diritto lussemburghese di Matteo Manfredi. Un’operazione che avrebbe richiesto la trasmissione di una specifica documentazione alla FIGC, aspetto sul quale sarebbero proprio state riscontrate le suddette violazioni delle norme federali. Ma non solo.
Il sodalizio genovese non avrebbe neppure presentato entro i termini previsti la documentazione che attestasse i requisiti di onorabilità di Nathan Walker, Elena Guaraldi e Pierre Xavier (queste ultime due, figure che operano a Lussemburgo), ovvero i tre rappresentanti legali della KickOff Ventures, oltre che dello stesso Joseph Tey e dei suoi due ex soci Lee Kok Leong e Pang Sze Khai.
Le violazioni vengono contestate al presidente Matteo Manfredi, all’AD Raffaele Fiorella, al trio Walker-Guaraldi-Xavier e a Tey. La Samp è coinvolta per responsabilità oggettiva e diretta ma non rischierebbe alcuna penalizzazione, al contrario invece dei sopracitati soggetti che potrebbero essere deferiti e sottoposti a sanzioni individuali (in particolare, squalifiche a tempo).
La prima sfida del martedì di Coppa Italia giocata da Cagliari e Frosinone si è conclusa con la vittoria per 4-1 da parte dei sardi. La squadra di casa ha sofferto nel primo tempo, chiuso in parità per il primo gol da ciociaro di Vergani che ha risposto al rigore di Gaetano. Nella ripresa è emersa la superiorità dei rossoblù: l’ex Borrelli ha timbrato il 2-1 al 67′, poi Felici e Cavuoti hanno archiviato la pratica.
Saluta la Coppa Italia anche il Palermo di Filippo Inzaghi, caduto per 2-1 contro l’inevitabilmente favorita Udinese, compagine – come noto – di categoria superiore. I friulani mettono l’ipoteca sulla qualificazione nel primo tempo, quando a timbrare il cartellino sono Zaniolo e Miller. La compagine allenata da Superpippo crea diversi presupposti per fare male ai bianconeri, in una frazione di match dove la sufficienza è più che meritata. Nella ripresa i padroni di casa amministrano il vantaggio, ma nel finale lo spavento è inevitabile, dato che al 93′ il 2-1 di Peda sa di speranza. Il risultato, purtroppo per i siciliani, non cambia, motivo per il quale ad andare avanti è l’Udinese.
L’edizione odierna di Repubblica ha dedicato un interessante approfondimento alla paventata rivoluzione del mondo arbitrale che potrebbe portare gli arbitri della CAN a staccarsi dall’AIA e a confluire in un nuovo organismo, finanziato direttamente da Lega Serie A, Lega B e FIGC, andando così a emulare il modello già vigente in Premier League.
L’obiettivo è andare incontro alle sempre più frequenti richieste di maggiori compensi da parte dei diretti interessati e alla necessità di dare una dimensione più professionale e professionistica a una categoria le cui responsabilità, nel corso degli ultimi anni, appaiono essere sensibilmente aumentate. Ma non solo.
Il quotidiano evidenzia al contempo pure come il sistema attuale, affidato esclusivamente all’AIA, premierebbe soltanto sulla carta il merito: in realtà, però, risentirebbe spesso e volentieri dei rapporti di forza interni e delle pressioni delle sezioni locali. Il rischio è quindi quello che, alla fine, possano spesso emergere i profili più rappresentativi, a discapito di quelli più capaci.
La nuova proposta prevederebbe un direttivo a tre composto da FIGC, Lega Serie A e Lega B con il compito di nominare il designatore e il suo staff. Intorno agli arbitri si costruirebbe poi un vero e proprio team di supporto costituito da preparatori, medici, psicologi e match analyst.Dal canto suo, l’AIA, già privata del voto in Assemblea Federale, si oppone inevitabilmente con forza al potenziale scossone.