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·3 agosto 2025

Inchiesta urbanistica Milano, il gip: la giunta Sala sapeva dei conflitti di interesse e li creava

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La giunta del Comune di Milano era a conoscenza dei conflitti d’interesse. Questo è quello che emerge da un passaggio dell’ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini in merito all’inchiesta urbanistica del capoluogo lombardo.

Come riporta l’edizione odierna de Il Fatto Quotidiano, il gip ha evidenziato come «Non si può ignorare il fatto che non solo i conflitti di interesse emersi nel corso di questo procedimento fossero noti alla Giunta stessa, ma che, nel caso di Marinoni, fossero stati addirittura creati consapevolmente da essa, tanto che nel gennaio 2023 venne conferito al presidente della commissione in carica il patrocinio gratuito del Comune per uno studio sulla riqualificazione dei principali snodi cittadini. Un’iniziativa presentata come accademica, ma che in realtà aveva un chiaro fine speculativo, pur essendo noto che quel pubblico ufficiale collaborava con aziende interessate agli sviluppi urbanistici delle stesse aree coinvolte nel cosiddetto ‘studio’ (che era in realtà un’operazione immobiliare)».


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Va ricordato, come il sindaco di Milano Giuseppe Sala figuri fra gli oltre 70 indagati, anche se al primo cittadino non è più contestato il reato di induzione indebita. Inoltre, questa indagine ha portato già alle dimissione di Giancarlo Tancredi, assessore del Comune di Milano per la Rigenerazione urbana.

Nel dettaglio, Giuseppe Marinoni era a capo della Commissione Paesaggio, organo che – secondo la ricostruzione dei magistrati – fungeva da snodo tra la politica e gli affari. Il gip scrive nell’ordinanza: «Il sistema così strutturato e consolidato, al punto da essere quasi formalizzato con il conferimento del patrocinio comunale allo studio promosso da Marinoni sui nodi metropolitani, ha consentito ai privati di esercitare pressioni sulle massime cariche istituzionali – incluso il sindaco Sala – per ottenere approvazioni su progetti milionari, arrivando persino a minacciare la sospensione degli investimenti o l’avvio di azioni legali».

Un aiuto importante agli inquirenti è arrivato dalle intercettazioni. I messaggi tra Marinoni e Federico Pella (ex dirigente della società di progettazione J+S), scambiati tra febbraio e ottobre 2024, mostrano chiaramente come le strategie relative a questi progetti si siano tradotte in accordi sempre più precisi con soggetti come Unipol, Redo, Carfin, EuroMilano, LendLease, Noods, Hines, Coima, Atm, Rfi – tutto con la costante collaborazione dell’assessore Tancredi. Dalle conversazioni emerge anche l’appoggio del sindaco Sala e del direttore generale del Comune Christian Malangone alle iniziative portate avanti da Marinoni e dalle imprese coinvolte.

Ma è nel già citato Pirellino che, secondo i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini, Maurizio Clerici e il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, si rivela la tangibile assenza di autonomia e la vulnerabilità al condizionamento tanto di Marinoni, nella sua funzione tecnica all’interno della Commissione Paesaggio, quanto di Tancredi nel suo ruolo politico. Quest’ultimo risulta soggetto alle pressioni non solo interne all’amministrazione – da Malangone – ma anche esterne, come quelle provenienti da Manfredi Catella. Sempre secondo l’ordinanza, sarebbe stato Tancredi a spingere affinché Marinoni fosse nominato presidente della Commissione, pur consapevole che questi riceveva incarichi professionali da soggetti come Coima e altri imprenditori, incarichi in grado di influenzarne le valutazioni.

È lo stesso Tancredi, in una conversazione con Marinoni del 19 giugno 2024, ad ammettere apertamente che il Comune fosse informato del conflitto. L’ordinanza lo riassume così: dopo avergli chiesto di presentarsi a un incontro riservato con dei progettisti, Tancredi suggerisce a Marinoni di farsi accompagnare da un altro membro della Commissione, in quanto lui era incompatibile. Il contenuto della chat è lascia pochi dubbi: «Forse sarebbe bene anche con un vice o un delegato, perché tu non puoi partecipare per il conflitto di interessi».

Infine, nella tesi costruita dai giudici, che ha portato all’arresto di sei persone (cinque ai domiciliari e uno in carcere), Tancredi aveva predisposto una situazione di evidente e continuativo conflitto, proponendo alla giunta comunale – come già detto – di patrocinare ufficialmente lo studio “Nodi e Porte Metropolitane Milano 2050”, firmato da Marinoni. La delibera che lo autorizza è la numero uno del 2023. Il sindaco Sala era presente e ha dato il via libera, così come il segretario generale Antonio Sebastiano Purcaro, che ha validato l’atto.

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