Inter Campus Brasile, inclusione a San Paolo | OneFootball

Willi e Anderson hanno rispettivamente 8 e 6 anni, vengono dalla Bolivia, dalla zona indigena di Beni-Baure e da un mese circa sono arrivati a San Paolo con la mamma Maria e la sorellina Sara di 4 anni. Entrambi manifestano problematiche comportamentali e comunicative in riferimento a probabili disturbi dello spettro autistico. Soprattutto il piccolo Anderson alterna crisi di pianto - soprattutto quando deve rispettare i turni di riposo - a momenti di euforia in particolare nelle attività con la palla ai piedi.

La mamma racconta che lasciare il proprio paese è stato difficile, ma che qui le speranze di trovare percorsi di sostegno e accompagnamento per i figli sarà più facile e questo vale più di qualsiasi altra cosa. Il primo progetto di aiuto è stato proprio Inter Campus: entrati ed accolti dal gruppo locale, sono benvoluti da compagni e genitori, che li motivano e incitano durante i vari esercizi. Dominare la palla, condurla, calciarla, riuscire magari a fare un goal, rappresentano un mondo nuovo, primo passo verso un futuro migliore.

Dallo spagnolo al portoghese ci vorrà forse ancora qualche settimana, ma in campo ci si capisce senza bisogno di traduzioni e quando Anderson manca una palla davanti alla porta tutti lo esortano, capendo che insieme ogni battaglia è più affrontabile e che l’amicizia non conosce barriere. In fondo la maglia nerazzurra è la stessa e questo è il significato inclusivo di Inter Campus.