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·15 giugno 2025
Inter, Chivu: “La chiamata di Marotta? Una sorpresa. Porto rispetto, riconoscenza e interismo”

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·15 giugno 2025
Los Angeles, 15 giugno 2025 – Inizia ufficialmente l’era Chivu all’Inter. Il club nerazzurro ha presentato il nuovo allenatore in una conferenza stampa tenutasi a Los Angeles, alla vigilia del debutto nel Mondiale per Club contro il Monterrey.
Un’occasione storica, che segna l’esordio di Cristian Chivu sulla panchina della prima squadra interista.
Marotta: “Chivu scelta condivisa, non un ripiego” A introdurre il nuovo tecnico è stato il presidente Beppe Marotta, che ha spiegato le ragioni della separazione da Simone Inzaghi e la scelta di Chivu:
“Siamo profondamente riconoscenti a Inzaghi per i quattro anni trascorsi insieme. È stato un protagonista indiscusso del nostro percorso recente. Tuttavia, si è arrivati a una conclusione consensuale del rapporto. La scelta di Chivu è stata rapida e condivisa con la proprietà: non si tratta di un ripiego, ma di una decisione chiara e convinta. Ringraziamo il Parma per la disponibilità. Siamo orgogliosi di puntare su un allenatore cresciuto nel nostro settore giovanile, interprete di un calcio ambizioso e coerente con i nostri obiettivi.”
Chivu: “Inter, una chiamata inaspettata. Orgoglio e responsabilità” Il nuovo tecnico nerazzurro, visibilmente emozionato, ha parlato del suo ritorno alla guida della prima squadra:
“Allenare l’Inter è un grande onore, una responsabilità che sento fin da quando, tredici anni fa, arrivai qui da calciatore. Tornare da allenatore è qualcosa che va oltre le parole. Sono grato per la fiducia e determinato a dare il massimo.”
Chivu ha raccontato la genesi del suo arrivo:
“È stata una sorpresa. Avevo in mente di proseguire il lavoro a Parma, poi è arrivata la telefonata dell’Inter. Ho chiesto il permesso a Federico Cherubini, e da lì è cambiato tutto. Quando ti chiama l’Inter, è impossibile restare indifferenti.”
Sul rapporto con Inzaghi e i compagni del Triplete “Ho un ottimo rapporto con Simone, ci conosciamo dai tempi dell’Under 19. L’ho chiamato io stesso quando ho saputo che non avrebbe proseguito con l’Inter. Riguardo ai miei ex compagni del Triplete, ci sentiamo ancora: abbiamo una chat di gruppo, ci lega un’amicizia profonda, cementata dai successi ottenuti insieme.”
Interismo, fiducia e ambizione Chivu ha sottolineato l’importanza di restare fedeli all’identità del club:
“Interismo significa rispetto, orgoglio e appartenenza. Questa è una delle squadre più forti d’Europa. Bisogna proseguire nel solco di quanto è stato costruito negli ultimi anni. Vincere o perdere fa parte del gioco, ma ciò che conta è l’atteggiamento con cui si affrontano le sfide.”
Sulla rosa attuale, Chivu ha spiegato:
“Conosco bene l’ambiente e molti dei calciatori. L’obiettivo è dare continuità a un percorso importante. L’età anagrafica non è un fattore decisivo: ciò che conta sono l’attitudine e la qualità umana, come dimostra l’esempio di Mkhitaryan.”
Obiettivi a breve termine: il Mondiale per Club Il focus immediato è sul Mondiale per Club, competizione che l’Inter vuole onorare fino in fondo:
“È un torneo affascinante, con avversari di livello. Sette partite separano dalla finale, e serve esperienza, ambizione e voglia di lasciare il segno. La squadra ha dimostrato di saper competere ad alti livelli, anche senza sollevare trofei. Il valore del gruppo non si misura solo con le vittorie.”
Su Mourinho e il calcio messicano “Ho sentito Mourinho, ci siamo parlati telefonicamente. Il Monterrey? È una squadra ben costruita. Ho grande rispetto per il calcio messicano, che sta crescendo molto, investendo in giovani talenti e in esperienza internazionale.”
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