Inter, il 2025 l’anno dei rimpianti? Tutti i black-out che hanno condizionato, in negativo, il cammino | OneFootball

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·21 dicembre 2025

Inter, il 2025 l’anno dei rimpianti? Tutti i black-out che hanno condizionato, in negativo, il cammino

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Inter, il 2025 l’anno dei rimpianti? Tutti i black-out che hanno condizionato, in negativo, il cammino dei nerazzurri con Chivu

Il 2025 passerà agli archivi come l’anno dei rimpianti per l’Inter. La bacheca di Viale della Liberazione resta chiusa e impolverata, segnando una stagione solare conclusa con “zero titoli” nonostante la rosa competitiva. La Gazzetta dello Sport ha condotto un’analisi approfondita per individuare le cause di questo digiuno, mettendo sotto la lente d’ingrandimento i recidivi blackout mentali che hanno colpito i nerazzurri nei momenti cruciali delle partite.

Il dato statistico emerso è allarmante: nell’arco dell’anno solare, la Beneamata ha incassato ben venti reti dal 75′ in poi. Una cifra che rappresenta oltre il 20% dei gol totali subiti e che testimonia una fragilità psicologica cronica nelle fasi calde dei match. Di questi gol pesanti, quattro sono arrivati sotto la recente gestione dell’allenatore Cristian Chivu, sintomo che il cambio in panchina non ha ancora debellato il virus della distrazione.


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La lista degli episodi decisivi è un vero e proprio bollettino di guerra sportiva. L’incubo è iniziato proprio a Riad nella scorsa edizione della Supercoppa, con le reti ravvicinate degli attaccanti milanisti Christian Pulisic e Tammy Abraham. In campionato, la memoria corre alla rovescia spettacolare di Riccardo Orsolini a Bologna, che ha strappato un pezzo di scudetto, e alle reti dei giovani talenti bianconeri Kenan Yildiz e Vasilije Adzic. Dolorosissimi anche il gol del difensore Matteo Gabbia nel derby perso 2-1 e il rigore trasformato dall’esperto Pedro nel pareggio con la Lazio.

La maledizione non ha risparmiato l’Europa: in Champions League pesano le marcature di Nordi Mukiele col Leverkusen, e quest’anno quelle di Santiago Gimenez e del talento ungherese Dominik Szoboszlai. Senza queste disattenzioni fatali, i nerazzurri avrebbero una classifica ben diversa e, probabilmente, qualche trofeo in più. A completare il quadro ci sono le rimonte subite da situazioni di vantaggio, come contro il Parma, l’Udinese e, ultima in ordine di tempo, quella beffarda contro il Bologna in Supercoppa.

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