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·3 giugno 2025
Inter, Inzaghi ai saluti: il bilancio di quattro anni tra investimenti, successi intermittenti e l’addio annunciato

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·3 giugno 2025
Dopo quattro stagioni alla guida tecnica dell’Inter, Simone Inzaghi lascia ufficialmente la panchina nerazzurra. La decisione, maturata di comune accordo tra il tecnico e la dirigenza, è stata annunciata dal club con una nota ufficiale che ne sottolinea l’impegno, la professionalità e i successi ottenuti. Il presidente Giuseppe Marotta, a nome dell’azionista Oaktree e dell’intero club, ha voluto ringraziare Inzaghi per il lavoro svolto e per la sincerità dimostrata nel confronto odierno: “Solamente chi ha combattuto giorno per giorno per raggiungere il successo può avere un dialogo franco come quello avvenuto oggi”, ha dichiarato al termine dell’incontro.
Il palmares di Inzaghi in nerazzurro parla chiaro: sei trofei conquistati in quattro anni, tra cui uno Scudetto (2023/24), due Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane. Questi risultati hanno riportato l’Inter ai vertici del calcio italiano ed europeo, inserendo Simone Inzaghi nel ristretto novero degli allenatori con più presenze nella storia del club, accanto a leggende come Herrera, Mancini, Trapattoni e Mourinho. Nonostante il successo sportivo, la gestione Inzaghi ha registrato anche momenti difficili, culminati nella pesante sconfitta per 5-0 in finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain, una ferita difficile da digerire per il tecnico, che si è sentito a volte ingiustamente considerato solo come capro espiatorio delle sconfitte. Il ciclo di Inzaghi, insoddisfatto di quanto offerto negli ultimi mesi, è dunque giunto a conclusione. L’addio, stando a quanto rivelato da La Gazzetta dello Sport, è accompagnato dall’immediato trasferimento di Inzaghi al club saudita Al-Hilal, che gli ha garantito un contratto faraonico da oltre 30 milioni di euro a stagione. Il tecnico sarà quindi presente al prossimo Mondiale per Club, ma con una nuova divisa.
Dal 2021/22 al 2024/25, l’Inter ha investito complessivamente 256,88 milioni di euro sul mercato, con un incremento delle spese di stagione in stagione (da 42,55 a 76,15 milioni nell’ultima annata). Parallelamente, il monte ingaggi è stato tra i più alti in Serie A, raggiungendo la vetta nel 2024/25 con 140,71 milioni lordi. Tuttavia, questo impegno finanziario, nella massima serie italiana, non ha portato i risultati sportivi sperati in termini di continuità: escluso il titolo conquistato nel 2023/24, lo Scudetto è andato al Milan (2021/22) e al Napoli (2022/23 e 2024/25), club che hanno vinto con budget salariali decisamente inferiori (87,78 milioni il Milan campione, 76,56 e 83,44 milioni il Napoli nelle due annate). Il confronto evidenzia come la spesa ingente non sia garanzia di successo, ma richieda scelte strategiche e gestione efficaci. Per l’Inter si apre ora una nuova fase, in cui sarà cruciale trovare la giusta guida per tornare protagonista in Italia e in Europa.
Dopo l’addio di Inzaghi, la società è pronta a chiudere rapidamente la ricerca del nuovo allenatore, con l’obiettivo di nominare il successore entro pochi giorni, in vista del Mondiale per Club e della stagione imminente. Il favorito per la panchina nerazzurra è Cesc Fàbregas, che sembrerebbe pronto a cogliere l’opportunità. Tra i nomi considerati, inoltre, anche Roberto De Zerbi.
Andrea Alati
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