DirettaCalcioMercato
·18 marzo 2025
Inter, Marotta: “Non parlo di Triplete. Inzaghi? Ci sono i presupposti per proseguire insieme”

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·18 marzo 2025
Il presidente dell’Inter Marotta ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Sky Sport, dove ha parlato anche del futuro di Inzaghi.
Quello che sta attraversando l’Inter è un momento molto positivo. Il club nerazzurro è attualmente al primo posto in Serie A a +3 sul Napoli, ai quarti di Champions League contro il Bayern Monaco e in semifinale di Coppa Italia contro il Milan. Di questo e di tanto altro ha parlato l’attuale presidente dell’Inter Beppe Marotta ai microfoni di Sky Sport.
Sull’attaule momento della squadra
“Sicuramente è un momento felice ma con grande e sano realismo. Mancano due mesi e poi ci sarà il Mondiale per Club, una prosecuzione atipica. Siamo presenti da protagonisti e lo vogliamo essere, è la nostra storia che lo dice, i nostri meriti. In primis l’allenatore che si è comportato ancora una volta in modo eccellente, poi squadra, società, proprietà e tifosi. Clima positivo per arrivare al fotofinish nelle migliori condizioni“.
Sul possibile Triplete
“Io di Triplete non parlo. I dirigenti, gli sportivi e anche i tifosi devono essere sempre ambiziosi. Ambizione non è sinonimo di arroganza o presunzione, le ambizioni ti fanno dare di più. Siamo l’Inter, siamo professionisti abituati a competere, ma dobbiamo competere fino alla fine. L’importante è esserci al momento giusto e noi ci siamo. Poi se altri saranno più bravi ci inchineremo e faremo complimenti“.
Sul futuro di Inzaghi
“Sempre fatto il rinnovo a bocce ferme. Ci sono tutti i presupposti per immaginare che lui possa proseguire con noi. Non è in scadenza ma è giusto rinnovare e allungare il contratto al momento giusto. Quello che conta è la simbiosi che si è creata tra società e lui. Questi sono i presupposti migliori per andare lontano. Con Inzaghi siamo cresciuti tutti. Stiamo attraversando un ciclo che ancora non è alla sua conclusione. C’è proprietà nuova, nuova linfa, nuova determinazione e nuovi obiettivi. C’è lo stadio che comunque è uno strumento significativo per dire come gli azionisti credano nel progetto, ci sono tutti i presupposti per continuare insieme“.
Su Oaktree
“Bisogna essere duttili e capire il momento storico dell’Italia. Modellare le proprie società in virtù di quello che è il riferimento socioeconomico dell’Europa a livello sportivo. L’Italia non è più l’Eldorado del 2000 o degli anni Novanta. Non si può più spendere per i giocatori. Bisogna fare di ogni virtù la propria capacità e dovremo essere bravi a fare squadra forte e competitiva con slogan della sostenibilità che va sempre raggiunta e sostenuta“.