Inter Milan, Manicone svela il giocatore rossonero che può far male alla squadra di Chivu: ecco di chi si tratta | OneFootball

Inter Milan, Manicone analizza così il derby di campionato. Nella squadra di Allegri gli occhi sono puntati su un giocatore in particolare

Antonio Manicone, ex giocatore dell’Inter, ha espresso un giudizio estremamente positivo sull’operato di Cristian Chivu alla guida della squadra nerazzurra, raggiunto dai taccuini della Gazzetta dello Sport. Manicone ha evidenziato come i risultati parlino da soli: “È primo sia in Italia che in Europa, cosa può fare di più?”. L’ex nerazzurro ha lodato le qualità umane del tecnico, definendolo “umile, alla mano, come piace a noi interisti”. Dal punto di vista tattico, ha apprezzato l’approccio graduale di Chivu: “È stato bravo a cambiare poco all’inizio, ora pian piano cerca di dare più intensità e verticalità,” assicurando che in generale “c’è continuità: società forte, tecnico forte, giocatori forti”.

Manicone ha poi spostato l’attenzione sui leader dello spogliatoio, sottolineando l’importanza dei modelli interni. Ha espresso grande ammirazione per Mkhitaryan, definendo la sua assenza per il derby come significativa. Egli ritiene che “nel calcio spesso si impara più da ciò che si vede che da ciò che si sente,” e la presenza di figure come l’armeno è fondamentale. Inoltre, ha enfatizzato il peso della ritrovata coppia d’attacco, Lautaro-Thuram, definendola “un fatto decisivo.” Il derby, secondo l’ex Inter, potrebbe anche servire a ricaricare mentalmente gli Azzurri reduci dalla brutta serata in Nazionale, come Barella e Bastoni.

Inter Milan, Manicone e i pericoli nascosti del Milan

Infine, Manicone si è concentrato sul Milan, lodando l’abilità di Massimiliano Allegri, ritenuto uno dei pochi a “sfruttare come Allegri i punti di forza della propria squadra e i punti deboli di quella avversaria.” L’ex Inter ha riconosciuto come i nerazzurri abbiano tradizionalmente sofferto Leao in campo aperto, ma ha svelato un timore maggiore: Pulisic. L’americano, infatti, è considerato “ancora più difficile da marcare perché meno ‘leggibile’ del portoghese,” rappresentando il vero pericolo nascosto per la difesa interista.