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·30 gennaio 2025
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Inter-Monaco è l’ultimo (ricco) capolavoro internazionale di Inzaghi sulla panchina nerazzurra. Una vittoria netta che vale tanto ma non solo per la classifica. Nella rubrica “Day After” di Inter-News.it analizziamo la situazione post-match in tre punti ben dettagliati. Di seguito l’episodio dopo l’ottava e ultima giornata della Fase Campionato di UEFA Champions League
MILANO – Finale con il botto per l’Inter di Simone Inzaghi, che tocca quota 19 punti in UEFA Champions League e conferma il quarto posto in classifica nella Fase Campionato a girone unico. Niente da fare per il Monaco di Adi Hutter che, fermatosi a 13 punti, deve accontentarsi “solo” del diciassettesimo posto. Analizziamo Inter-Monaco (3-0) di Champions League in tre punti.
Simone Inzaghi in panchina durante Inter-Monaco di Champions League (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
1. BOTTINO PIENO – Altro che rotazioni prima del terzo Derby di Milano stagionale. Inzaghi propone l’Inter dei titolarissimi. In palio quasi 25 milioni di euro, che passano dai tre punti di Inter-Monaco. Tre punti che arrivano in scioltezza. Partita sbloccata in nemmeno 5′ e chiusa intorno al quarto d’ora. Il tempo di lasciare in dieci il Monaco e raddoppiare. Il capitano Lautaro Martinez nella ripresa cala la tripletta come “reazione” all’unico tentativo dei monegaschi di accorciare le distanze. Una partita senza senso. Senza storia. L’Inter di Inzaghi dà la più grande prova forza della sua stagione internazionale: stravincere contro il Monaco senza pensare al Milan. E senza pensare ai possibili accoppiamenti negli Ottavi di Finale di Champions League.
Lautaro Martinez, Inter-Monaco (foto Inter-News/Tommaso Fimiano)
2. NUMERI INVIDIABILI – Il quarto posto in classifica dell’Inter di Inzaghi non vale solo la Top-8. Miglior difesa della competizione con appena un gol subito in otto giornate. Di conseguenza sono sette i clean sheet di Yann Sommer, che è il portiere meno battuto in Europa. Undici gol fatti, dei quali cinque dal ritrovato capocannoniere Lautaro Martinez. Diciannovese punti su ventiquattro disponibili come il Barcellona (secondo) e l’Arsenal (terzo), che vantano una differenza reti migliori. L’Inter (+10) batte l’Arsenal (+13) nello scontro diretto ma non nel rapporto con il gol. Il Barcellona (+15), nonostante la peggior difesa della Top-8 e una delle peggiori nella Top-24, vanta il miglior attacco con 28 reti segnate (e 13 subite, ndr). Questo è l’unico margine di miglioramento rimasto all’Inter di Inzaghi in Europa: segnare di più e chiudere prima le partite, optando per la saggia gestione del vantaggio. Come fatto in Inter-Monaco.
Yann Sommer in Inter-Arsenal di Champions League (Photo by Tommaso Fimiano/Inter-News.it ©)
3. OBIETTIVI MULTIPLI – La prima parte di stagione nerazzurra in Europa pone la squadra di Inzaghi su un livello superiore. Quello delle pretendenti al titolo. A prescindere da chi affronterà agli ottavi e/o dopo. E soprattutto a prescindere dagli altri impegni in calendario. L’Inter evita di aggiungere altre due date impegnative a febbraio e potrà concentrarsi sia sulla Serie A sia sulla Coppa Italia, che restano obiettivi alla portata. Pensare al Napoli di Antonio Conte “riposato” senza fatiche infrasettimanali è esercizio inutile. Restano ancora quattro giorno disponibili per ottimizzare la rosa di Inzaghi grazie al calciomercato di riparazione. E un regalo, Inzaghi, se lo meritava già prima dei milioni incassati grazie al quarto posto in Champions League: l’Inter è già competitiva così ma può esserlo ancora di più. Ascoltando le richieste di Inzaghi, ovviamente.