Calcionews24
·5 novembre 2025
Inter, oggi la sfida contro il Kairat Almaty: una sfida particolare dalla posta in palio molto alta (e tanti chilometri)

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·5 novembre 2025

Questa sera a San Siro, Inter e Kairat Almaty si sfidano in Champions League, un incontro che va oltre il semplice match calcistico, rappresentando un vero e proprio scontro tra mondi. La distanza tra Milano e Almaty, città kazaka vicina al confine cinese, è enorme: 5.225 chilometri in linea d’aria, circa 6.735 in volo diretto, per un viaggio di 8 ore che per il Kairat è il coronamento di un sogno. Ecco cosa ha scritto Tuttosport
Un sogno e l’orgoglio di esserci
Il Kairat, squadra campione del Kazakistan, ha superato ben quattro turni preliminari di Champions, eliminando avversari come l’Olimpija Lubiana, il Kuopion Palloseura, lo Slovan Bratislava e, soprattutto, il Celtic Glasgow con un epico 3-2 ai rigori dopo un doppio 0-0. Un percorso che dimostra “forza”, “coraggio” e “potere”, come suggerisce il significato del nome stesso “Kairat”.
La rosa del Kairat è un mix internazionale con otto nazionalità diverse, tra cui russi, bielorussi, serbi, israeliani, georgiani, portoghesi e brasiliani, oltre ai giocatori locali. Il sorteggio estivo contro un top team come l’Inter è stato accolto con grande esultanza, rappresentando un punto di partenza e non di arrivo per il club kazako.
San Siro e la sfida a un “rivale mastodontico”
Questa sera, tra i 66 mila spettatori del Meazza, ci saranno circa 1.600 tifosi kazaki e una ventina di giornalisti accreditati, pronti a raccontare questa “storia” a familiari e amici. Nonostante il rischio di un punteggio “di tanto a poco” (come già accaduto con lo Sporting 4-1 o il Real Madrid 0-5), l’orgoglio è esserci e non partire sconfitti.
Il tecnico Urazbakhtin ha dichiarato: «Non avrei mai pensato di giocare qui con una rivale mastodontica come l’Inter. Sarà un bel banco di prova, cercheremo di difendere come il Verona». Occhio al giovane attaccante Dastan Satpaev, 17enne, che ha già fatto la differenza in Europa. Assente il capitano Martynovich. La differenza di fuso orario (4 ore) rende l’idea di quanto siano distanti i due contesti: quando l’arbitro portoghese Godinho fischierà l’inizio, in Kazakistan sarà già l’una di notte.









































